ATTUALITA'

Questi fantasmi | L’esodo di migranti non è colpa della Wagner, ma dell’incapacità del governo Meloni, scrive Pina Picierno – Linkiesta.it

questi-fantasmi-|-l’esodo-di-migranti-non-e-colpa-della-wagner,-ma-dell’incapacita-del-governo-meloni,-scrive-pina-picierno-–-linkiesta.it

.In queste ore il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che dietro l’ondata dei flussi migratori di queste settimane vi sarebbe una strategia di destabilizzazione operata dal Cremlino in collaborazione con il gruppo Wagner, il network russo di mercenari che opera in diverse parti del globo, dall’Ucraina all’Africa, passando per la Siria.

Il gruppo è di proprietà dell’oligarca russo Yevgeny Prigozhin,, uno stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin. Secondo il ministro Crosetto, l’intensificarsi dei flussi sarebbe il prezzo che il nostro Paese sta pagando per il sostegno all’Ucraina. Una lettura sicuramente fantasiosa, che si allinea più con le teorie del complotto che non con la realtà, una narrativa pericolosa, che potrebbe pregiudicare ulteriormente l’opinione pubblica italiana ed europea nei confronti del loro sostegno alla causa ucraina.

Se da un lato il radicamento del Wagner nella regione Africana non è un fatto recente e rappresenta una scelta dettata dalle grandi possibilità di guadagno e dalla volontà di Putin di mantenere una presenza russa in aree strategicamente importanti per Mosca, dall’altro la presenza di queste milizie è sostanziata da vari rapporti delle intelligence. Le modalità di ingaggio sono state oggetto di studio e di analisi all’ultima conferenza per la sicurezza di Monaco, e non evidenziano la gestione dei flussi migratori nell’area mediterranea.

In Libia le milizie Wagner sono presenti dal 2018 e combattono a fianco delle truppe del generale Khalifa Haftar., Il loro ruolo si è in parte ridimensionato e punta alla gestione degli assets economici ed energetici presenti nel Paese e non alla complessa gestione della macchina migratoria che spesso passa per mondi contrapposti al Cremlino. Basti pensare che in Libia sono circa 2000 i mercenari del Wagner, un numero rilevante, ma di sicuro non sufficiente per controllare territorialmente, politicamente e militarmente il traffico di esseri umani.

L’insicurezza delle acque del Mediterraneo, ad esempio, è da sempre uno svantaggio per la Marina Russa, così come lo è la molteplicità dei conflitti nel continente africano, spesso sostenuti da milizie islamiste e jihadiste che generano esodi migratori imponenti e rappresentano per la Russia un problema notevole.

Pertanto, l’ipotesi che il gruppo Wagner riesca ad avere un’influenza sui flussi migratori dal Nord Africa verso l’Europa sembra essere una lettura superficiale e poco realistica. In un cotesto complesso come quello africano, segnato da conflitti asimmetrici, guerre civili, stati deboli e la presenza di molti altri attori – Cina, Turchia, Paesi del Golfo, Stati Uniti – ognuno con agende differenti, ogni scenario diventa poco prevedibile. Di fronte ai molteplici fattori che alimentano le migrazioni e che regolano i flussi migratori, il gruppo Wagner rappresenta solo una minima variabile di un sistema che non sarebbe in grado, in termini materiali e di influenza politica, come alcuni sostengono, di gestire i rubinetti dei flussi migratori.

Infine, nell’ultima Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza presentata in Parlamento a febbraio dal Sistema di Informazione per la sicurezza della Repubblica, l’opzione Wagner come regolatore dei flussi è assente ed è anche per questo che le suggestioni lanciate da Guido Crosetto appaiono ancora una volta come l’ennesimo atto giustificativo per nascondere l’assenza di una politica seria e affidabile che miri a risolvere la questione migratoria.

Leave a Reply