La nomina storica
Antonio Lamorte — 14 Febbraio 2023
Per la prima volta nella storia una donna arriva alla guida della Corte di Cassazione. È Margherita Cassano, al momento presidente aggiunto della Suprema Corte, indicata dal Consiglio Superiore della Magistratura appena insediato e guidato dal vicepresidente Fabio Pinelli. Superato l’altro concorrente Giorgio Fidelbo, presidente di sezione in Cassazione. Il voto previsto il prossimo mercoledì primo marzo, con il plenum presieduto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarà in buona sostanza una formalità.
Dopo l’elezione nel 2019 della prima donna a Presidente della Corte Costituzionale, l’ex ministra Marta Cartabia, e nel 2022 della prima donna Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è il turno del cosiddetto “Palazzaccio”. Al momento inoltre a capo della Consulta c’è un’altra donna, Silvana Sciarra. A indicare Cassano come successore dell’attuale primo presidente Pietro Curzio, che andrà in pensione il prossimo 5 marzo, è stata la Commissione per gli incarichi direttivi, che ha votato all’unanimità la proposta del relatore, il togato indipendente Andrea Mirenda. A far pendere il piatto della bilancia, come riporta l’Ansa, al termine di un’approfondita audizione dei due candidati dalla parte di Cassano è stato il ruolo di “numero due” della Cassazione che ricopre dal 2020.
Cassano è fiorentina di origine lucana, 67 anni, in magistratura dal 1980, è esponente di Magistratura Indipendente. Poteva vantare già prima di oggi un altro primato: l’esser stata la prima donna ad accedere ai vertici della Suprema Corte. Ha iniziato alla procura della Repubblica di Firenze, dove si è occupata anche di questioni relative alle tossicodipendenze e al traffico di droga. A Firenze ha lavorato con assiduità con il procuratore Pier Luigi Vigna. Dal 1982 è stata componente del gruppo specializzato nelle indagini in materia di stupefacenti e di criminalità organizzata. Dal 1991 al 1998 è stata assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze.
Dal 2003 è approdata alla Corte di Cassazione, dove è stata anche presidente della prima sezione penale, ruolo in cui si è occupata di reati di omicidio e violenze. Dal 2016 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze dove è rimasta circa quattro anni. Dal prossimo primo marzo sarà la giudice più alto in grado d’Italia. Entrerà di diritto a far parte dell’organo di autogoverno delle toghe, il Csm.
Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.
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