L’Osteria della Benilde – anzi, l’Ustarìa dlà Benilde, alla romagnola – a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, chiude. Dopo 70 anni di tagliatelle al ragù, specialità del locale, piadine, tortelli, l’insegna storica di Bertinoro si spegne per sempre.
L’Osteria, fondata appunto da Benilde oltre 70 anni fa qui a Bertinoro, ora è guidata da Norma Bazzocchi, figlia della Benilde.
Si apprende della chiusura da un post su Facebook del Comune di Bertinoro, che la annuncia contestualmente al riconoscimento ufficiale per l’attività svolta.
«Ieri sera è stato consegnato, nella Sala del Popolo del palazzo comunale, un riconoscimento a Norma Bazzocchi dell’Ustarì dlà Benilde. Locale storico di Bertinoro, l’Osteria della Benilde cessa la sua attività dopo oltre 70 anni. Anni in cui ha attratto persone, turisti, artisti da tutte le parti d’Italia e del mondo.»
L’Ustarìa è diventata «simbolo della comunità e dell’ospitalità Bertinorese, conosciuta in particolare per le sue mitiche tagliatelle. Un caloroso ringraziamento a Norma per averci deliziato in tutti questi anni.»
La notizia è stata ripresa da Forlì Today, che annovera l’Osteria della Benilde fra i caposaldi dell’identità di Bertinoro e della Romagna. «Quella di via Vendemini è un’autentica istituzione gastronomica di Bertinoro e di tutta la Romagna, che chiuderà per sempre dopo oltre 70 anni d’attività.»
In particolare, ha riportato le parole del sindaco Gessica Allegni. «La chiusura di questa attività commuove tutti noi. Mi conforta però il fatto che tutte le volte che scenderò le scale del comune potrò trovare la Norma sotto al porticato. Per scambiare qualche chiacchiera e farmi un po’ di risate. Persona schietta, passionale, diretta. Una vera romagnola, una grande bertinorese. Grazie Norma, ti vogliamo bene.»
Del sindaco Allegni e del Comune di Bertinoro sono anche le poche testimonianze visive dell’Osteria della Benilde. Nessuna pagina social, solo una pagina non ufficiale su Facebook; nessun sito; giusto un po’ di hashtag.
Dobbiamo quindi ricostruire qualche notizia mettendo assieme le poche tracce che abbiamo recuperato, qualche recensione, le foto.
Anzitutto, atmosfera ferma nel tempo, siamo ancora nell’Osteria Benilde della Bertinoro degli anni Sessanta. Un posto piccolo, una trentina di coperti.
Nelle recensioni si parla in modo entusiastico delle tagliatelle, tirate al mattarello, e del ragù, ma si lodano comunque anche le altre paste (ravioli di ricotta ed erbette, essenzialmente). L’altro piatto sono le piadine.
Possiamo dire quindi che all’Osteria della Benilde a Bertinoro si mangino solo primi piatti e piadine con affettati formaggi. Annaffiati dal Sangiovese locale (qui vi abbiamo parlato del Petra Honorii). Ma sono piatti di altissima qualità, a quanto pare (un po’ di riserve sugli affettati), malgrado qualche lamentela sul prezzo. Poche le voci discordanti, che parlano di un’accoglienza sbrigativa e poco cordiale, smentite dalla gran parte degli altri commenti, e criticano soprattutto le piadine e i salumi.
Quindi, un locale all’antica, di quelli di una volta, senza fronzoli. Di quelli che fanno poche, pochissime cose, ma molto bene. Tanto, anzi tutto, tradizione, storia della ristorazione (così dovevano essere le osterie di un tempo), territorio, km0. Tanto da diventare una meta fissa anche per i VIP di passaggio a Bertinoro, che hanno lasciato dediche a Norma, e a Benilde, sulle pareti dell’Osteria. Come quelle del musicista Fabrizio Bosso, di Gianni Morandi, di Biagio Antonacci, o quella, non identificata, che auspica l’arrivo di tagliatelle gluten free.
Noi invece lasciamo qui la nostra dedica, e il nostro addio, all’Osteria, a Norma, e a Benilde.
Ustarìa dlà Benilde. Via Gino Vendemini, 23. Bertinoro (FC)