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Le nomine di Meloni | Lo scontro nella maggioranza per sostituire Rivera al Tesoro – Linkiesta.it

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Si attende il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio per sciogliere il nodo delle nomine riguardanti il direttore generale del ministero dell’Economia e il Ragioniere generale dello Stato. I due incarichi di primaria importanza sono ricoperti da Alessandro Rivera e Biagio Mazzotta ed entrambi rientrano nello spoils system, soggetti cioè alla regola della esplicita riconferma da parte del governo entro 90 giorni dall’insediamento pena la decadenza. Il termine scade martedì 24 gennaio e quindi la decisione dovrebbe essere presa nella riunione di oggi.

Ma se sembra ormai decisa la conferma di Mazzotta, sul nome di Rivera si sta consumando il braccio di ferro nella maggioranza. Ormai da settimane – come racconta La Stampa – tra gli alleati si scontrano due anime. Quella che punta alla sua sostituzione, capeggiata dai fedelissimi della premier Meloni. E il partito delle colombe, tra cui i ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Raffaele Fitto.

L’attuale direttore generale è da tempo nel mirino di settori della maggioranza, in particolare Forza Italia, che hanno trovato sponda a Palazzo Chigi. La stessa premier, Giorgia Meloni, avrebbe maturato un giudizio critico sul modo in cui Rivera ha gestito alcuni dossier, in particolare quelli relativi al salvataggio del Monte dei Paschi di Siena e alla privatizzazione di Ita. Rivera, la cui carriera è tutta interna al Tesoro, è stato nominato nel 2018 dal primo governo Conte, su proposta dell’allora ministro dell’Economia, Giovanni Tria. In questi anni si è guadagnato un ruolo crescente anche ai tavoli negoziali con la Commissione europea. Individuare un nuovo direttore generale non è semplice e non è esclusa una conferma ma per pochi mesi in attesa di trovare la soluzione giusta.

I nomi in campo per la sostituzione di Rivera, al Tesoro sin dal primo governo Conte, sono tre: l’attuale amministratore delegato della Consip, Salvatore Cannarsa, il presidente di Ita, Antonino Turicchi o il Commissario Consob Paolo Ciocca, in passato ai vertici del Dipartimento di coordinamento dei servizi segreti. Si fa però – sul Corriere – anche il nome di Andrea Montanino, capo economista della Cassa depositi e prestiti, con un passato in Confindustria al vertice del Centro studi, ma anche al Fondo monetario internazionale, come direttore esecutivo. Sia Ciocca sia Montanino sarebbero però più distanti dall’area di centrodestra rispetto a Turicchi.

Se la maggioranza oggi non trovasse un accordo, la decisione potrebbe slittare alla settimana successiva. Fino a pochi giorni fa, le indiscrezioni che trapelavano da via Venti Settembre davano per scontata la conferma di Mazzotta e per molto probabile quella di Rivera. Ma ieri, a margine di un’audizione al Copasir, Giorgetti ha risposto con un generico «vediamo» ai giornalisti che gli chiedevano del direttore generale.

Oggi il consiglio dei ministri dovrebbe comunque decidere la nomina dell’attuale ambasciatore a Madrid Riccardo Guariglia a segretario generale della Farnesina. Prenderà il posto di Ettore Sequi, ormai sulla strada della pensione, ma che potrebbe essere destinato alla presidenza di Eni o Snam.

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