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Iran, attacco droni contro fabbrica militare. Al Arabiya: “Dietro ci sono gli Usa”

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29 gennaio 2023 | 13.48

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Per le autorità di Teheran l’attacco ha provocato “danni minori”. Jerusalem Post: “E’ stato un successo”

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Afp

Un attacco di droni ha provocato un’esplosione in una fabbrica di munizioni a Isfahan, nel centro dell’Iran. Un comunicato della Difesa iraniana, citato dall’agenzia Irna, afferma che l’attacco “non ha avuto successo”, con uno dei droni abbattuto dalla contraerea e altri due esplosi grazie a “trappole” predisposte a difesa dell’impianto. Il comunicato aggiunge che vi sono stati “danni minori” al tetto della fabbrica e che nessuno è rimasto ferito. Sui media iraniani è stato diffuso un video dell’esplosione, dove si sente un forte boato.

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Le autorità iraniane non hanno al momento accusato nessuno dell’attacco, malgrado in passato sia stato puntato il dito contro Israele. Nel frattempo un importante incendio si è sviluppato in una raffineria di petrolio nella città settentrionale di Tabriz, ma non vi sono per ora indicazioni di un collegamento fra i due fatti.

L’attacco dei droni avviene in un momento di forte tensione in Iran, dove sono in corso da mesi proteste popolari contro il regime. Nel frattempo i negoziati sul rinnovo dell’accordo sul nucleare sono ad un punto morto e Teheran viene accusata di fornire alla Russia droni usati negli attacchi in Ucraina.

MEDIA: “DIETRO ATTACCO USA E ALTRO PAESE” – L’attacco con i droni è stato un eccezionale successo, scrive il Jerusalem Post, citando fonti estere e d’intelligence occidentale, mentre fonti citate da Al Arabiya riferiscono che nell’attacco sarebbero coinvolti gli Stati Uniti e “un altro paese” e che l’obiettivo era un deposito con missili balistici.

Israele non commenta la vicenda, ma il Jerusalem Post ricorda come in passato servizi d’intelligence occidentali e fonti iraniane abbiano attribuito ai servizi israeliani del Mossad gli attacchi a impianti nucleari a Natanz nel 2020 e 2021, ad un impianto nucleare a Karaj nel 2021 e la distruzione di 120 droni iraniani nel febbraio 2022. Inoltre, scrive ancora il quotidiano, “ci sono poche organizzazioni oltre al Mossad che dispongono delle capacità avanzate e chirurgiche dimostrate in questa operazione”.

Nelle vicende sopracitate, l’Iran ha sempre parlato inizialmente di attacchi falliti, dovendo poi ammetterne l’ampiezza di fronte all’evidenze di immagini satellitari e altre prove emerse in pubblico. Non è chiaro, continua il Jerusalem Post, se le armi avanzate danneggiate nell’attacco siano solo convenzionali o possano avere un doppio uso come certi missili balistici o equipaggiamenti esplosivi che possono essere usati anche con bombe nucleari.

Il ministero della Difesa iraniano ha ammesso l’attacco con i droni ad una sua fabbrica a Isfahan, ma ha affermato che non “ha avuto successo”. Non è stato spiegato cosa produca l’impianto colpito, né sono stati indicati responsabili dell’attacco, anche se Teheran ne parla come di “un laboratorio”, scrive il Guardian.

Il raid con droni carichi di esplosivi è avvenuto attorno alle 23.30 ora locale di ieri sera. Secondo il comunicato della Difesa di Teheran, gli aerei senza pilota erano tre: uno è stato abbattuto dalla contraerea e altri due sono esplosi.

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