Il leader del Movimento Cinque Stelle, l’avvocato del popolo Giuseppe Conte – dopo aver seguito la prima della Scala nella sala dell’Opera Cardinal Ferrari con alcune famiglie in difficoltà- è intervenuto sulla questione delle minacce che Giorgia Meloni ha ricevuto su Twitter.

Le minacce indirizzate al premier e a sua figlia erano dovute alla decisione del Governo Meloni di eliminare il Reddito di cittadinanza, misura a firma pentastellata e fortemente difesa da Giuseppe Conte che è stato chiamato ad esprimersi.

Conte parla delle minacce a Giorgia Meloni
Giuseppe Conte/archivio web-Leggilo

Molti esponenti del Centrodestra  hanno chiamato in causa Giuseppe Conte per la vicenda del 27enne di Siracusa – senza lavoro e con precedenti per spaccio – che su Twitter ha minacciato di morte il premier Giorgia Meloni e sua figlia Ginevra. L’avvocato del popolo ha scelto di rispondere dalle pagine del Corriere della sera passando, a sua volta, all’attacco: “Chi ci accusa è in malafede. È una polemica strumentale. Il reddito di cittadinanza nasce dalla consapevolezza della necessità di un sistema di protezione sociale. Smantellarlo significa aggravare la difficoltà, la frustrazione delle persone. Accusare noi di fomentare un clima d’odio è un’azione di sciacallaggio che non ha neppure nessun fondamento logico“. Tuttavia è pur vero che, nel corso di questi anni, sono stati scovati tanti furbetti del Reddito. Lo stesso autore delle minacce a Giorgia Meloni lo percepiva -e continua a percepirlo – pur avendo in corso un processo con l’accusa di spaccio di droga.

Conte passa al contrattacco

Conte minacce a Giorgia Meloni
Giuseppe Conte in mezzo alla gente/archivio web-Leggilo

Ma Giuseppe Conte non ci sta a farsi carico delle minacce di morte a Giorgia Meloni e da buon principe del Foro attacca a sua volta gli avversari: “Meloni durante la mia presidenza usò parole insultanti e forti nei miei confronti, lo stesso Crosetto le usa adesso. Meloni nei miei riguardi si è espressa con un labiale che non è mai stato chiarito. Veniamo insultati e addirittura ci vogliono imputare delle minacce. Mi sembra un meccanismo completamente capovolto”. Il leader del M5s si riferisce a un labiale carpito a Giorgia  Meloni tempo fa, durante il dibattito sulla fiducia alla Camera. Episodio mai chiarito del tutto.  Infine Conte termina ponendo l’accento su quanto sia importante- a detta sua e del suo partito – mantenere il Reddito di cittadinanza ma ancora più importante una riforma profonda del sistema economico: “Noi non poniamo l’accento solo sul reddito di cittadinanza: ne facciamo un problema di sistema. Parliamo delle paghe da fame e quindi del salario minimo, parliamo di un ceto medio impoverito a sostegno del quale occorreva un taglio del cuneo fiscale più sostanzioso, siamo contro il precariato selvaggio che impedisce di coltivare progetti di vita e che fa precipitare nell’incertezza soprattutto donne e giovani“.