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Errico Porzio e la storia di Peppe: “Cuoco, rider e cameriere: non vado in vacanza da 4 anni” – Il Riformista

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L’incontro del pizzaiolo ai Quartieri Spagnoli

Rossella Grasso — 24 Agosto 2022

Errico Porzio e la storia di Peppe: “Cuoco, rider e cameriere: non vado in vacanza da 4 anni”

“Ieri sera con la mia famiglia ci siamo recati ai Quartieri Spagnoli per cenare. Non avevamo una meta già decisa ma soltanto l’imbarazzo della scelta. Mentre passeggiavamo ci siamo imbattuti forse nell’unico vicolo non pedonale. Ed è qui che ho incrociato lo sguardo di questo uomo. Lui usciva dal suo locale e mi ha detto: ‘Ciao Errico , che piacere vederti di persona , io ti seguo sui social’”. Inizia così il racconto di un piacevole incontro fatto dal maestro pizzaiolo Errico Porzio ai Quartieri Spagnoli con Peppe, titolare di Mammilù, ristorante di cucina tipica napoletana.

Il maestro pizzaiolo ha raccontato sui social con entusiasmo l’incontro con il collega che non conosceva ma con cui ha avuto il piacere di scambiare due chiacchiere. “Peppe mi ha raccontato la sua storia o meglio quella del suo locale, quasi come se ci conoscessimo da anni o fossi uno di famiglia – continua Porzio nel post – Una storia fatta di sacrifici, di rinunce e di dispiaceri. Il suo piccolo locale, a differenza di tutti gli altri (strapieni) soprattutto a causa del passaggio di auto in quel vicolo, non va come vorrebbe e sul suo volto si leggeva tutto il dispiacere di chi fa quel lavoro con grande passione senza raccoglierne i frutti. ‘Erri’ so 4 anni che non faccio una vacanza seria, dormo 4 ore al giorno e vedo pochissimo i miei figli’, mi ha detto. Lui e la moglie fanno da camerieri, cuochi, lavapiatti e spesso anche rider”.

Porzio racconta che, colpito dalla storia e dalla passione del collega nel fare il suo lavoro, ha deciso di cenare nel suo locale con tutta la sua famiglia. “La sua espressione malinconica si trasforma all’improvviso in armonia, felicità e orgoglio”, continua il racconto di Porzio. Peppe fa assaggiare al collega le sue prelibatezze. “Pochi minuti e ritorna con le bibite e 3 cuzzutielli con polpette e parmigiana. ‘Dite la verità pur o cuzzutiell s’adda sape fà’ esclama Peppe simpaticamente. Pochi minuti ancora e ci serve 2 cuoppi fritti, una pennetta per mia figlia che avevamo chiesto e 2 scialatielli ai frutti di mare. Ultima portata? Con molto timore ci serve una pizza fritta quasi intimidito a servirla al pizzaiolo Errico Porzio. ‘Peppi’ e spakkat!’. Ebbene quelle portate trasmettevano tutta la passione di un uomo che prova verso il proprio lavoro e la felicità che c’è stata nel prepararle”.

E conclude: “Ho pagato e ringraziato Peppe per la sua ospitalità e soprattutto siamo andati via consapevoli di aver reso speciale la serata di lavoro ad un uomo sfinito dalla stanchezza sia fisica che mentale. Contribuire economicamente ma soprattutto moralmente a risollevare lo stato d’animo di un lavoratore ha reso la nostra cena davvero speciale”.

Rossella Grasso

Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Tra le varie testate con cui ha collaborato il Roma, l’agenzia di stampa AdnKronos, Repubblica.it, l’agenzia di stampa OmniNapoli, Canale 21 e Il Mattino di Napoli. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. E’ autrice del documentario “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.

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