Un rinomato medico di Milano è deceduto dopo essere stato aggredito con un macete nel parcheggio dell’ospedale.
Il medico è stato ripetutamente colpito alla testa. Sono dovuti intervenire per fermare l’aggressore. Il dottore purtroppo non ce l’ha fatta ed è spirato.
L’aggressione è avvenuta fuori dal Policlinico San Donato dove il medico lavorava. L’aggressore è stato fermato poco dopo: si tratta di tal Benedetto Bifronte, un 62enne di Rozzano – periferia di Milano- originario di Messina e con precedenti. Dopo ore e ore di caccia all’uomo, è stato fermato mentre stava risalendo a bordo della sua auto e portato in caserma a San Donato. Gli investigatori di Corsico e San Donato hanno individuato in una strada la sua auto Alfa Romeo 147 e si sono appostati. Poi appena lo hanno visto tornare verso la macchina lo hanno bloccato. Quando è stato fermato non aveva gli abiti sporchi di sangue, si era cambiato. Non aveva con sé neppure l’accetta che è stata, invece trovata, in un’intercapedine nel vano delle scale delle cantine di un altro palazzo. Il medico aggredito, invece, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Raffaele per essere operato ma non ce l’ha fatta ed è deceduto a causa delle gravissime lesioni riportate.
Assassino e vittima si conoscevano
In un primo tempo sembrava che tra la vittima e il suo aggressore non ci fosse alcun rapporto e che neppure si conoscessero. Dalle prime ricostruzioni pareva che tutto fosse scattato quando il medico aveva visto che la sua auto in sosta fuori dal Pronto soccorso era stata urtata da un’altra vettura e ha cominciato a discutere con il conducente, il 62enne di Rozzano, appunto. Quest’ultimo aveva preso dall’auto un’accetta e aveva iniziato a colpire alla testa il chirurgo. Alcuni operai al lavoro in un cantiere vicino all’ospedale, vedendo la brutale aggressione, erano intervenuti per fermare il 62enne che, a quel punto, era risalito in macchina ed era fuggito. Tuttavia, dopo la morte di Falcetto, l’assassino ha confessato che si trovava proprio lì, nel parcheggio del Policlinico, per vendicarsi del dottore che, a suo dire, nel febbraio del 2021 lo aveva curato male. I fatti risalgono al 2 febbraio 2021: Bifronte- fortemente ipocondriaco – si era presentato al Policlinico di San Donato accusando forti dolori al torace e difficoltà respiratorie. Dopo la visita, il dottor Falcetto gli somministrò dei farmaci attraverso una flebo e lo dimise. Qualche giorno fa, la mattina dell’omicidio, Bifronte era andato al Policlinico proprio per dire al dottor Falcetto – dopo quasi 2 anni – che quella cura non era stata efficace. Dopo averlo accusato, è salito in auto e ha tamponato di proposito quella del chirurgo. Da lì è nata un’accesa discussione culminata con la morte del dottore.
Chi era il dottor Giorgio Falcetto
Giorgio Falcetto, ormai 76enne, era in pensione ma lavorava a contratto come chirurgo al Pronto soccorso del Policlinico di San Donato forse anche per sopperire alla carenza di medici negli ospedali. Il dottor Giorgio Falcetto era un medico proctologo ed ex primario. Originario di Biella si era laureato all’università di Torino nel 1970 dove nel ’76 si era specializzato in chirurgia generale. Nell’89 la specializzazione in chirurgia toracopolmonare e nel ’94 quella in chirurgia Vascolare. In passato era stato anche in politica.