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Dai gazebo alla realtà | La nuova squadra della segretaria del Pd e il nodo delle armi a Kyjiv – Linkiesta.it

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Dopo i festeggiamenti per la vittoria delle primarie e la notte in discoteca, la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, ora dovrà occuparsi dell’organizzazione del partito e della ristrutturazione del vertice.

Si parte dal Parlamento con i nuovi capigruppo. Alla Camera si fanno i nomi di Chiara Gribaudo, Chiara Braga o Michela De Biase, moglie di Dario Franceschini. Al Senato quello di Francesco Boccia.

Più difficile però sarà tenere tutti dentro al partito, anche i riformisti ex renziani della corrente di Lorenzo Guerini. Non a caso, si fa il nome di Dario Nardella (sindaco di Firenze) per la presidenza del partito.

E ancora più complesso sarà non modificare la postura sulla guerra in Ucraina, per non far scappare nessuno dal partito e non spaventare le cancellerie euro-atlantiche. Tra i fedelissimi di Schlein, qualche dubbio sulla linea rigida di Enrico Letta a favore dell’invio di armi a Kyjiv emerge. Il vero dubbio è se il Pd continuerà a votare tutto senza se e senza ma.

Oggi la neo segretaria, dopo il passaggio di consegne con Letta, dovrebbe riunire i gruppi parlamentari. Se si farà un accordo complessivo, tra maggioranza e minoranza dem, per una gestione unitaria non conflittuale, allora si dovrà discutere «un pacchetto» di nomine, spiega La Stampa: braccio operativo della segreteria, capigruppo, uffici di presidenza dei gruppi parlamentari; ma anche presidenza dell’assemblea nazionale, fino ad arrivare ai capigruppo nelle commissioni. «Noi non chiediamo niente», ha spiegato Nardella, coordinatore della campagna di Bonaccini. «L’unica cosa è che come sempre ci mettiamo a disposizione e attendiamo di capire qual è la strada che la segretaria nazionale ha l’onore e l’onere di indicare a tutti noi».

Ce n’è abbastanza per tenere impegnata Schlein nei prossimi giorni fino all’assemblea del 12 marzo, che segnerà l’investitura della segretaria. In quella sede la segretaria indicherà anche il vice-segretario da far eleggere: per questa carica si fa il nome di Marco Furfaro. Nella squadra hanno posti di spicco il giovane Marco Sarracino, vicino a Peppe Provenzano, deputato e coordinatore del Pd napoletano; il deputato Alessandro Zan, padre del ddl contro l’omofobia, che nella segreteria avrà probabilmente la delega ai diritti; e l’ex sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, cui dovrebbe andare la delega delicata di responsabile dei territori.

Il pacchetto dovrà rispettare la parità di genere, «metà donne ovunque» e dovrà rispettare il dogma generazionale, giovani ovunque. Ma la prima tappa della segretaria sarà anche allargare la base degli iscritti ai votanti ai gazebo, per sminare l’argomento che gli iscritti al Pd hanno votato un altro segretario.

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