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VIAGGIO IN QUINTANA ROO: LUSSO, CARAIBI E FORESTA – James Magazine

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Cinge il Mar dei Caraibi da sinistra, il Quintana Roo, distretto di frontiera fra le acque più cristalline del Pianeta e il Golfo del Messico. Affaccia sul mare con un profilo che da sud tira dritto verso il nord, come fosse stata tracciata una linea a mano libera quasi perfetta. Si chiude su sè stesso in due grandi insenature, per poi piegare con la curvatura di una mano annicchiata a contenere il mare, dentro quell’ abbraccio intermittente che segna i confini sconfinati del Mar dei Caraibi.

Il Quintana Roo è una tessera che compone la penisola dello Yucatán, gomito del Messico proteso nell’acqua. Porge il suo fianco ai Caraibi, ma nasconde nel suo ventre una forma intricata di verde. L’uomo ha dovuto quasi intarsiarla, per strapparle quel poco spazio sufficiente a piantarci case e villaggi. Ogni insediamento umano è gentile concessione della foresta, che lo circonda come una muraglia a trama fitta, attraversata di rado da qualche spiffero di luce. I veri padroni qui sono gli animali. La flora e la fauna selvatiche abitano il Quintana Roo. L’uomo è soltanto un ospite.

All’uomo è stata concessa soprattutto la costa, quel fianco di terra che solamente gli animali più antropizzati approcciano in contemplazione del mare o in ricerca di cibo. Sulla costa l’uomo vive una realtà completamente parallela a quella delle capanne di legno e paglia dell’interno, dove l’energia elettrica è arrivata solamente nel 2014. La costa del Quintana Roo è il regno del lusso, il tempio della vacanza, dove il culto del relax e del benessere – inteso anche come approvvigionamento di bellezza naturale – è al centro dell’offerta turistica. Nulla di tutto questo, però, può e vuole soverchiare la natura e i suoi umori, poiché essa è e rimane la protagonista di quel Messico che si protende verso il mare.

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Due sono i Resort Lusso di proprietà del Palladium Group – storico gruppo spagnolo nel lusso dell’hotellerie – siti nella zona di Costa Mujeres e in Riviera Maya, entrambi divisi in Grand Palladium Hotel e TRS Yucatan Hotel, dove il secondo rappresenta il vertice massimo dell’ospitalità firmata Palladium. Gli hotel Grand Palladium – TRS compongono, a tutti gli effetti, una sorta di piccolo villaggio. Che ci si trovi nelle strutture di Costa Mujeres o in quelle di Riviera Maya, quello che si incontra è un piccolo mondo che sfocia sul Mar dei Caraibi, composto di camere suddivise per categorie e assemblate in complessi sparpagliati su superfici di una certa importanza. Sono infatti 20,5 gli ettari di superficie totale, per il primo Resort, e 122 ettari per il secondo, su cui si sviluppa un luogo dotato veramente di tutto.

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Al Grand Palladium Costa Mujeres Resort & Spa ci sono ben 660 suites fra cui scegliere, siano esse per coppie o per famiglie, dotate di jacuzzi o di accesso diretto alle piscine, con vista sul mare o sulle piscine. Piccoli negozietti, una chiesa e diversi ristoranti animano il centro di questo “borgo del lusso”. Proprio sulla varietà dei ristoranti, il Gran Palladium ha fatto un motivo di vanto: che siano tradizionali o fine dining, chiunque qui troverà qualcosa per i suoi gusti. Fra tutti – sono 8 in totale, escludendo i numerosi punti ristoro presenti presso le piscine – spicca soprattutto il Chic Cabaret & Restaurant. Un locale, questo, pensato per il piacere del palato e per l’intrattenimento a 360°. Chi prenota una cena in questo ristorante dalle mille risorse assiste a uno spettacolo di 3 ore ininterrotte di musica, balli, canzoni e numeri acrobatici, realizzati dal corpo artistico del Resort, composto da 20 persone fra ballerini, cantanti e acrobati.

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Il Grand Palladium è anche, e soprattutto, una meta di vacanze per famiglie. Per questo esiste un hotel dentro l’hotel, ovvero un complesso dedicato specificatamente alle famiglie, il Family Selection, con servizi e intrattenimento dedicati, minibar adattato alle richieste del singolo e il welcome kit “Family Boss” per i bambini.

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Le piscine del Grand Palladium sono 4, di cui una esclusiva per gli ospiti del Family Selection. La spiaggia bianca e impalpabile che sfuma nel Mar dei Caraibi è parte del Resort, attrezzata con lettini e servizio bar. A completare l’offerta del Grand Palladium ci sono Zentropia Spa & Wellness – con percorso di saune e piscine – il Rafa Nadal Tennis Centre – scuola di tennis patrocinata dal celebre tennista, in collaborazione con la Rafa Nadal Academy by Movistar, dove è possibile usufruire di lezioni di tennis sia private che di gruppo – uno spazio meeting e uno dedicato ai matrimoni.

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Procedendo verso sud, dopo un paio d’ore di tragitto – misurato al ritmo della guida messicana – si raggiunge invece il TRS Yucatan Hotel, immerso nella bellezza selvaggia della Riviera Maya. Qui tutto è organizzato in casupole, bungalow, villette e piccoli gruppi di suites, ora affacciate sulla foresta prorompente ora poggiate sui corsi d’acqua, dotate di Jacuzzi o persino di una piccola piscina privata. Il TRS – in Riviera Maya così come in Costa Mujeres – tende a livelli di eccellenza ancora più elevati, con quel servizio sartoriale sull’ospite e un’impostazione tipicamente “adults-only”, a differenza delle strutture Grand Palladium che sono invece incentrate sull’accoglienza delle famiglie.

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Come nel caso del Gran Palladium Costa Mujeres, gli spostamenti all’interno del Resort possono essere affrontati piacevolmente a piedi con una rigenerante passeggiata fra le stradine e i ponticelli che percorrono il complesso, oppure a mezzo dei numerosi “taxi” del Palladium, ossia delle caratteristiche piccole macchinine a metà fra una golf car e un trenino turistico. I ristoranti fra cui scegliere, qui, sono 15, ognuno con una differente impronta etnica che spazia dall’oriente all’Europa, e ben 17 bar. Lo Chic Cabaret & Restaurant è, anche per il TRS di Riviera Maya, il fiore all’occhiello della struttura, sia per ciò che riguarda la proposta gastronomica che per l’intrattenimento artistico. Sala meeting, spazio dedicato ai matrimoni e Spa Zentropia con centro massaggi sono complementi equivalenti alla proposta della struttura in Costa Mujeres. Sebbene in Riviera Maya la superficie di estensione del Resort sia nettamente maggiore, il numero di suites è inferiore: sono infatti 454 le camere a disposizione, ognuna dotata di minibar personalizzato, maggiordomo e possibilità di servizio in camera.

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In Riviera Maya, infatti, la natura si prende la sua porzione di protagonismo, diventando parte integrante di una cornice che, senza di essa, perderebbe certamente in bellezza. Non mancano i frequenti e abituali avvistamenti di animali selvatici del tutto innocui come le iguane – diffusissime in tutta l’area del Quintana Roo – i coati, qualche roditore dal nome non ben identificato e i procioni. Forse più di tutto, però, il TRS sbalordisce con quella linea alternata di sabbie bianchissime, scogli rocciosi, vegetazione a strapiombo e profili in pietra a contenere piscine di acqua salata, che segna il confine fra la terra ferma del TRS Hotel e il Mar dei Caraibi. L’affaccio sull’acqua, con quel gioco impressionista di luci, è uno spettacolo da godersi in tutti e quanti gli accessi al mare che il TRS offre ai suoi ospiti. Ogni spiaggia e ogni piscina dispongono di bar e area attrezzata con lettini e ombrelloni.

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Dal TRS partono inoltre diverse escursioni, dirette verso la scoperta del territorio messicano del Quintana Roo e della sua cultura. Da non perdere è certamente la visita alle rovine di Tulum, ove campeggiano i resti della civiltà maya con le sue case e il suo iconico tempio a baluardo sul mare; oppure una visita alla comunità Pac-Chen, dove si potrà assistere a una celebrazione maya e partecipare a una lezione di cucina, ma anche percorrere i corsi d’acqua in canoa o tuffarsi nel cenote – caratteristica grotta o piccolo bacino d’acqua dolce, formatosi in modo del tutto naturale – raggiungendolo con una semplice camminata nella foresta, dove non è insolito imbattersi in meravigliose farfalle.

Attraversare il Quintana Roo abbandonando la strada principale significa correre fra snelle stradine asfaltate che si intrufolano fra i grovigli di piante. Qualche dosso, ogni tanto, rompe il ritmo veloce e costante di un viaggio che si perde in orizzonti piatti, lunghissimi. Le rudimentali case contadine ripropongono la verità di un mondo che a noi oggi appare lontano ma che, per molti, è ancora una realtà. La vita lì è una faccenda di esterno, di contatto con il mondo oltre il muro di casa. Qualche bambino gioca ancora con l’aquilone, qualcun altro con un pallone grezzo. Una donna maya ricama l’albero della vita dentro un cerchio di legno, vendendolo ai turisti di passaggio con una certa soddisfazione. La vita di queste persone non sembra intenzionata a cambiare più di tanto, avvinghiata a una relazione con la natura che la civiltà urbanizzata ha quasi completamente smarrito. Il tratto più sacro della loro cultura poggia proprio su un insediamento che ha del mistico e che trascina dietro di sé una storia fatta di sciamani, templi, sapienze alchemiche tramandate di generazione in generazione, che oggi si ripropone attraverso il fascino particolarissimo del cristallino e intricato Quintana Roo.

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Sofia Landoni

Rarissima specie di Milanese purosangue. Mentre si laureava in Scienze Agrarie, studiava Canto Moderno Professionale. Attratta in modo irreversibile dall’armonia, è diventata Sommelier e Degustatore ufficiale. Il lavoro presso due cantine le ha fatto mettere le mani in vigna e oggi collabora con diverse Redazioni e Guide Vini per raccontare di tutto ciò che sa di vita.

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