Durissimo intervento di Lavrov all’Onu
Antonio Lamorte — 24 Settembre 2022
Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato una nuova legge che punisce con il carcere chi rifiuta di arruolarsi e chi diserta. La nuova norma arriva dopo la mobilitazione parziale che aveva previsto la chiamata alle armi di almeno 300mila riservisti, una decisione presa dopo la controffensiva delle forze di Kiev nell’est del Paese e in concomitanza con il riconoscimento del referendum di annessione di quattro regioni occupati dai filorussi in Ucraina.
La nuova legge prevede che chi rifiuta l’arruolamento può essere punito con pene fino a dieci anni di carcere, chi invece diserta rischia fino a quindici anni di carcere. Altre pene riguardano chi rifiuta di seguire gli ordini di un ufficiale di grado più alto, tre anni, e chi assume comportamenti che possono avere gravi conseguenze, fino a dieci anni. La legge era stata presentata in parlamento a luglio ed è stata approvata da entrambe le camere del parlamento russo all’inizio di questa settimana.
Dopo la mobilitazione molti cittadini russi sono fuggiti nei giorni scorsi dal Paese. Secondo il prefetto della Carelia del Sud, in Finlandia, al confine con la Russia, in una settimana sono raddoppiati i russi in fuga verso sul confine. Putin ha firmato inoltre una legge che facilita l’accesso alla nazionalità russa per i cittadini stranieri che servono nell’esercito russo.
Le ultime decisioni prese dal Cremlino hanno scatenato una nuova ondata di proteste, come non se ne vedevano dall’inizio dell’invasione in Ucraina. Secondo quanto riferito dall’ong Ovd-Indo “già 707 persone sono state fermate in 32 città russe”, oltre la metà nella capitale Mosca, a margine delle manifestazioni di protesta contro la chiamata alla mobilitazione. Il capo della commissione per i diritti umani di Mosca, Valery Fadeyev, ha sollevato alcune critiche contro il ministero della Difesa russo. Fadeyev ha infatti chiesto al ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, di porre fine ai “comportamenti brutali” assunti da diversi agenti presenti nei comitati di leva nel Paese.
Continuano intanto le operazioni di voto nelle quattro regioni sotto occupazione dei filorussi per i referendum di annessione a Mosca. Dureranno fino a martedì 27 settembre. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha raccontato che ci sono ancora tecnici ucraini nella centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, trattati come “ostaggi perché sono circondati da 500 soldati russi”. La massiccia presenza di truppe russe era stata denunciata anche dagli ispettori dell’Aiea, l’agenzia atomica dell’Onu. Resta alta la tensione sulla centrale, occupata dalle forze di Mosca nei primissimi giorni dell’invasione. Mosca ha intanto annunciato oggi la sostituzione del suo massimo responsabile della logistica: il generale dell’esercito Dmitry Bulgakov è stato sollevato dalle sue funzioni di viceministro della Difesa e sostituito dal generale Mikhail Mizintsev, detto il “macellaio di Mariupol”.
“La Cina sostiene ogni sforzo che porti a una soluzione pacifica della crisi: la priorità è quella di facilitare i colloqui di pace” e “la soluzione fondamentale è affrontare i legittimi problemi di sicurezza di ogni fazione coinvolta”, ha dichiarato intanto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. “Chiediamo alle parti in guerra in Ucraina di evitare che il conflitto si allarghi”. Quest’ultimo passaggio sottolineato anche più duramente per quello che riguarda la disputa su Taiwan.
“La russofobia ufficiale in Occidente ha acquisito proporzioni grottesche e senza precedenti”, ha detto invece il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in un intervento durissimo alle Nazioni Unite. “Non esitano a dichiarare apertamente la loro intenzione, non solo di infliggere una sconfitta militare al nostro Paese, ma anche di smembrarlo e cancellarlo dalle carte geografiche. Invece del dialogo dobbiamo affrontare la disinformazione e le bugie dell’Occidente, che minano la fiducia nelle leggi internazionali e nelle istituzioni internazionali”.
Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.
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