ATTUALITA'

Sbarchi selettivi dei migranti, l'appello di Papa Francesco mentre scendono solo donne, bambini e fragili: “In mare la vita va salvata” – Il Riformista

sbarchi-selettivi-dei-migranti,-l'appello-di-papa-francesco-mentre-scendono-solo-donne,-bambini-e-fragili:-“in-mare-la-vita-va-salvata”-–-il-riformista

Le operazioni tra ispezioni e reazioni in Italia e all’estero

Antonio Lamorte — 6 Novembre 2022

Sbarchi selettivi dei migranti, l’appello di Papa Francesco mentre scendono solo donne, bambini e fragili: “In mare la vita va salvata”

Continuano gli “sbarchi selettivi” secondo la linea sull’immigrazione del nuovo governo Meloni. A scendere soltanto donne, bambini e soggetti ritenuti “fragili” soccorsi da navi delle Ong nel Mediterraneo. Al momento le imbarcazioni interessate dalle procedure sono due, altre due attendono l’indicazione dall’esecutivo di un “porto sicuro”: la Rise Above delle ong tedesca Mission Lifeline con 90 persone a bordo è in acque italiane, la norvegese Ocean Viking con 234 migranti è in acque internazionali. Il nuovo decreto del governo prevede ispezioni sanitarie a bordo per individuare fragili, donne e bambini: queste le categorie cui è permesso lo sbarco. E mentre scoppia la bagarre politica sulla questione immigrazione arriva l’appello di Papa Francesco a salvare le vite in mare.

Dopo gli sbarchi di ieri dalla nave Humanity One – a bordo della quale viaggiavano 179 persone, 144 sbarcate a seguito delle ispezioni, tra cui 102 minori, 100 non accompagnati – in queste è in corso la procedura per la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Forntiere, arrivata con a bordo 572 naufraghi. Gli ispettori stanno valutando i casi di vulnerabilità. Al momento sono scesi 56 migranti minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti dei nuclei familiari. Il Viminale ha fatto sapere che i migranti sbarcati sono stati trasferiti nei centri di accoglienta, i 35 rimasti sulla Humanity One hanno ricevuto pasti caldi.

Sul posto il personale della Guardia Costiera, forze dell’ordine, ambulanze, volontari della Protezione civile e bus di linea urbana, che sono stati usati per il trasporto delle persone sbarcate verso il Palaspedini, il palazzetto dello sport di piazza Spedini. “La struttura – aveva confermato all’Ansa Marco Romano della Protezione civile del Comune di Catania – è pronta ad accogliere tutti gli ospiti presenti sull’Humanity 1. Anche se prende consistenza la voce che domani dovrebbero arrivare altre navi di ong a Catania, cercheremo di dare come sempre il massimo dell’ospitalità“.

Il capitano della Humanity ha chiarito che non lascerà il porto, come invece era stato richiesto dalle autorità questa mattina: “Rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati”. Il portavoce di Sos Humanity Petra Krischok ha detto ai giornalisti che “i primi a sbarcare sono stati minorenni e bambini piccoli accompagnati dalle madri. I controlli sono ancora in corso, ma Catania non ci è stato assegnato come porto sicuro“. Dalla nave denunciano, come riporta Il Corriere della Sera, che “durante la breve visita medica di ieri sera, quando i 35 sopravvissuti sono stati considerati ‘sani’ dalle autorità italiane, non era presente né un traduttore per valutarne le condizioni psicofisiche, né c’era una valutazione psicologica. Inoltre, i 35 sopravvissuti hanno diritto a richiedere asilo e a una procedura formale di asilo, che può essere svolta solo a terra“.

La Geo Barents è arrivata nel porto di Catania poco dopo le 15:00. “La priorità assoluta è la salute dei migranti. È un triage clinico, scendono prima i minori e poi le gestanti, tutto il resto verrà controllato uno per uno dai medici del ministero della Salute“, ha spiegato al Gr 1 della Rai il direttore dell’Usmaf Sicilia Claudio Pulvirenti. Le ispezioni sulla Geo Barents potrebbero andare avanti tutta la notte. La legge internazionale prevede che gli sbarchi, nei casi di salvataggio in mare, debbano avvenire nel primo “porto sicuro” – tra le norme anche la cosiddetta convenzione di Amburgo del 1979. Ad assegnare il “porto sicuro” dovrebbe essere il governo dello Stato verso cui la nave si sta dirigendo.

E mentre maggioranza e opposizioni reagiscono in maniera opposta alle procedure in corso a Catania, arriva l’appello di Papa Francesco. “La vita va salvata, il Mediterraneo è un cimitero, forse è il cimitero più grande”, ha detto il Pontefice ai giornalisti sull’aereo che dal viaggio in Bahrein lo sta riportando a Roma. “L’Italia, questo governo, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa, la responsabilità è europea – ha continuato il Papa citato da Ansa – ogni governo dell’Unione europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere” e “l’Unione europea deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all’Italia e alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge”.

E non mancano azioni e reazioni dall’estero per quello che sta succedendo in Sicilia. La Francia a fatto sapere all‘Ansa che martedì il ministero degli Interni metterà a punto le modalità per l’accoglienza dei migranti sbarcati in Italia. Il ministro Gerald Darmanin aveva annunciato venerdì scorso la disponbilità ad accogliere “una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinchè l’Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo”. Da Budapest esulta intanto il Presidente ungherese Viktor Orban: “Finalmente! Dobbiamo un grande ringraziamento a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per aver protetto i confini dell’Europa”. A chiosare l’hashtag #GrazieGiorgia.

il Riformista Elemento Grafico Logo Colori

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

© Riproduzione riservata

Leave a Reply