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Sanremo ai (nostri) voti | Le Gastropagelle di Gastronomika – Linkiesta.it

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Eccoci, è quel momento in cui le madri d’Italia mettono da parte, per solo una settimana l’anno, la domanda «Hai mangiato?» per chiedere «Lo hai visto Sanremo, ieri?»

Torna l’appuntamento musicale più seguito della nazione, ma noi non ci stacchiamo dalla nostra anima affamata e torniamo con le gastropagelle: giudichiamo i cantanti e le canzoni come fossero dei commestibili. Giudizi impulsivi, azzeccati o forse no, ma di sicuro nel modo che meglio ci rappresenta.

La classifica parziale ci sta già facendo trepidare tutti nonostante quest’anno, il Festivàl, sembri più faticoso del solito. Non gli possiamo però negare il successo evidente di ascolti che sta tenendo incollati alla tv milioni di italiani che sgranocchiano snack, mangiano gelato e iniziano ad azzeccare qualche parola delle canzoni in gara. Rimane da capire se siete d’accordo con i nostri giudizi:

Marco Mengoni – Due vite | Lo spaghetto al pomodoro al ristorante

Buonissimo, diciamo che è quello che più ci va. La verità è che siamo delusi di non aver trovato di meglio sul menu.

Colapesce Dimartino – Splash | Il liquore alla camomilla

I profumi ti riportano alla calma, ai sentori dolci del fiore, ma poi arriva la botta che ti inebria.

Madame – Il bene nel male | La ricotta di pecora

Perché quella vaccina a quanto pare non è gradita.

Tananai – Tango | Whisky da meditazione

Sei lì che ti stupisci di come il tempo possa migliorare ogni cosa.



Elodie – Due | L’omelette di Annette Poulard

Una volta fatta, non sappiamo pensare a un mondo senza.

Coma_Cose – L’addio | Il cupcake con la crema al burro

Fatto per essere esteticamente tenero, con quegli sbuffi che ci fanno pensare «Lo voglio», ma poi dentro non ha tutto questo sapore. Un dolce che ci ricorda cosa ci piacesse mangiare diversi anni fa.

Lazza – Cenere | La schiacciata toscana

Saporita, scrocchiarella. Non è il migliore carboidrato del mondo, ma si difende benissimo.

Giorgia – Parole dette male | La pizza gourmet

Impasto eseguito con tecnica impeccabile, eseguita da un maestro pizzaiolo che ha fatto storia. Ti emoziona l’idea di assaggiarla perché sai quando può essere buona. Peccato che i condimenti non sono pomodoro e mozzarella, ma altri che non ti ricordano la vera pizza dei tuoi sogni. Che peccato!

Rosa Chemical – Made in Italy | La farina di grilli

Schieramenti politici che si indignano, persone che dicono no per principio e dicono che neanche gli altri dovrebbero fruirne. Ma, hey baby! Solo perché c’è, nessuno ti obbliga a portarla a casa.

Ultimo – Alba | Le prugne secche

Non riesci ad associare un pensiero positivo a questo prodotto e per questo ne facciamo a meno.

Leo Gassmann – Terzo cuore | I biscotti Bucaneve

La nonna li vede e te li porta a casa perché pensa sia la scelta migliore per te. Sono genuini!

Tu sei giovane e vorresti i biscotti con il cioccolato, quelli burrosi e zozzi. Poi cresci e capisci che il Bucaneve è il biscotto sobrio che fa per te.

Mara Sattei – Duemilaminuti | Il caffè americano da asporto

Ti fa camminare per le strade del centro, al mattino, con la convinzione che puoi farcela. Ma non ce la farai.

Colla Zio – Non mi va | Le Croccantelle di Diletta Secco

Ora ci parte la fissazione e sentiamo di doverne avere di più.

Paola & Chiara – Furore | Il prosciutto cotto al banco gastronomia

Percepisci la presenza di polifosfati, ma te ne freghi perché ti stai già gustando quel panino che ti ricorda quello della ricreazione ai tempi della scuola.

I Cugini di Campagna – Lettera 22 | I ventagli di pasta sfoglia

Quello strato di cristalli di zucchero sopra fa brillare il biscotto come se fosse in discoteca. Non ci pensi proprio a comprarlo perché ti ricorda quella pasticceria vecchia. Eppure…

Levante – Vivo | La torta Sacher

Una presenza importante che non passa indifferente agli occhi e a tutti gli altri sensi. Quel velo di albicocca potrebbe non piacere a tutti, ma è il punto di equilibrio di un gusto forte, dall’anima dolce.

Mr. Rain – Supereroi | Lo zio che ti porta a mangiare l’Happy Meal

Un po’ per fare breccia nel cuore ti concede quello sgarro che, fino in fondo, non si capisce com’è fatto. Ma almeno i bambini sono contenti.

Articolo 31 – Un bel viaggio | La pizza fredda del giorno dopo

Sei in hangover dopo la bella serata con gli amici. Ti sembrava di avere la vita tra le mani e tutto suonava benissimo. Ora ti ritrovi con il cerchio alla testa, hai capito che non è più tempo per fare il fenomeno e resti lì, con quel sapore della pizza con il gorgonzola che non è più buona come la sera prima.

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato | La peperonata

La fai per te, non la porti in giro per costringere gli altri a mangiarla.

Ariete – Mare di guai | Il maritozzo con la panna

C’è leggerezza, ma c’è anche sostanza. Mordi con spensieratezza a colazione e te lo godi con quel filo di gioia nel cuore anche quando sai che la giornata sarà faticosa.

Modà – Lasciami | Un qualsiasi piatto di Masterchef Italia

Uno scempio.

gIANMARIA – Mostro | I Gyoza alla piastra

Leggermente crunchy fuori e con quel ripieno un po’ esplosivo. Guardiamo con sospetto alle persone che dichiarano di non trovarli buoni e che i ravioli Giovanni Rana siano anche migliori.

Olly – Polvere | Il Farci Toast

Un toast classico ti sembra già perfetto, ma il twist delle verdurine sott’olio del Farci Toast ti sorprende parecchio.

LDA – Se poi domani | Il minestrone Leggerezza Orogel

Non sa di niente.

Will – Stupido | Il prezzemolo al supermercato

Te lo dimentichi sempre.

Anna Oxa – Sali | La cena al ristorante concettuale

Forse non la capirai mai fino in fondo, ma non dire che non ti piace o ti arriva la querela.

Shari – Egoista | La minestra

La guardi con diffidenza, ma si può rivelare un comfort piacevole in certe giornate.

Sethu – Cause perse | Il pan bauletto

L’esperienza potrebbe non essere memorabile.

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