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Processo Ruby Ter, perché è aria fritta: testimonianze nulle e zero prove – Il Riformista

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L’avvocato Cecconi ha chiesto l’assoluzione per il Cav

Tiziana Maiolo — 18 Ottobre 2022

Processo Ruby Ter, perché è aria fritta: testimonianze nulle e zero prove

Non hai mai corrotto testimoni, quindi Silvio Berlusconi deve essere assolto “perché il fatto non sussiste”. La formula più ampia è richiesta dall’avvocato Federico Cecconi nella sua arringa al processo “Ruby ter”, e sarebbe parso strano si fosse limitato a qualche formula meno radicale. Ci sono almeno tre buone ragioni per cui quello che giustamente il legale ha definito “il processo al dottor Berlusconi” e non a 29 imputati, è già ridotto in cenere, prima ancora della sentenza. Il primo motivo è il più politico, e attiene a una questione procedurale.

C’è l’ordinanza del 3 novembre 2021 con cui il tribunale presieduto da Marco Tremolada (lo stesso del processo Eni che ha sotterrato le pretese punitive del pm De Pasquale) ha annullato tutte le testimonianze rese dalle ragazze che qui sono imputate, nei precedenti processi detti “Ruby” e “Ruby bis”. Neanche allora, ha sancito il tribunale, potevano essere interrogate come testi, dal momento che si stavano già svolgendo indagini sul loro conto. Una grave sgrammaticatura procedurale, perché la persona sospettata ha diritto alla tutela di un difensore, mentre il testimone è obbligato a dire la verità, pena l’incriminazione per falso. Cosa puntualmente accaduta in questo processo.

Perché diciamo che questo incidente di percorso è il punto più politico della vicenda e un argomento forte per chiedere l’assoluzione di Silvio Berlusconi? Perché la Procura di Milano ha purtroppo storicamente questa brutta abitudine, cioè quella di rivoltare le procedure a proprio piacimento come se qualunque trasgressione potesse essere compresa e perdonata. E questi dodici anni di Ruby uno, due e tre puzzano troppo di persecuzione perché uno svarione del genere possa essere considerato pura distrazione. A questo argomento possiamo aggiungere che l’ordinanza del 3 novembre 2021 è stata scritti da tre giudici togati, tre tecnici del diritto. Una decisione che nessuno potrebbe definire “emotiva”, come potrebbe capitare in una corte d’assise con i giudici popolari. Ciononostante i due pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Luca Gaglio non hanno avuto alcuna timidezza nel richiedere la “revoca o modifica dell’ordinanza”.

Possiamo dire “senza pudore” per gli errori fatti? Ammesso che vogliamo continuare a chiamarli errori. La loro è solo una “prospettazione disperata”, ha detto il legale di Berlusconi. L’altro elemento su cui si è soffermato l’avvocato Cecconi è la mancanza di alcuna prova che dimostri un qualsiasi “accordo corruttivo” tra l’imputato e i suoi testimoni, il cui silenzio sarebbe stato comprato. “Neanche un germoglio di accordo”, dice il legale. Perché é ovvio che le deposizioni false avrebbero dovuto essere non solo concordate, ma preparate da accordi di tipo notarile. Nulla di tutto ciò è accaduto. Al contrario l’ex presidente del Consiglio non ha mai nascosto il fatto di aver erogato a parecchie persone elargizioni di tipo “risarcitorio”, soprattutto nei confronti di ragazze che lavoravano nel settore della comunicazione e dello spettacolo e che tutta questa vicenda processuale aveva “ghettizzato” e trasformato in disoccupate. Oltre che prostitute.

I bonifici erano in realtà semplici risarcimenti. Perché –l’avvocato Cecconi lo spiega magari nella speranza che qualcuno arrossisca- non è che ogni elargizione di denaro da parte di Berlusconi (anche a persone che nulla hanno a che fare con questo processo) debba per forze essere corruzione. Ci sono anche donazioni “per causa alternativa lecita”. Potrà sembrare strano, per chi si è accanito per dodici anni a vedere a tutti i costi il reato e anche il peccato, ma esiste anche questa ipotesi. L’avvocato è stato un po’ costretto a questo punto, lo immaginiamo, a prospettare anche qualcosa di sgradevole. Cioè che ci sia stato il tentativo di ricatto da parte di qualche ragazza. Ne ha fatto i nomi, anche perché qualcuna di loro, senza capire che, nei casi di corruzione, vale sempre il principio “simul stabunt, simul cadent”, aveva strillato addirittura nel corridoio attiguo all’aula processuale, che “avrebbe detto tutto”.

Parole che sono state interpretate come minacce, come tentativi di ricatto. In questo caso, ricorda l’avvocato Cecconi, Silvio Berlusconi sarebbe parte lesa. Come lo è nel processo in corso a Monza nei confronti di Giovanna Rigato per una presunta tentata estorsione di un milione di euro. L’udienza era fissata proprio per oggi, ma il leader di Forza Italia ha chiesto un rinvio a causa dei molteplici impegni politici di questi giorni in vista della formazione del governo. Ma qui arriviamo alla terza ragione di fondo per cui è giusto chiedere l’assoluzione di Silvio Berlusconi. Perché quel che succedeva, o meglio quello che non succedeva nelle serate di Villa San Martino è già stato stabilito in modo tombale dalla sentenza definitiva di primo grado. Non fu commesso il reato di prostituzione minorile. Se non sono stati commessi altri reati, di che cosa stiamo parlando? Il prossimo appuntamento è all’udienza del 2 novembre, quando parlerà l’altro difensore di Berlusconi, l’avvocato Franco Coppi.

tiziana maiolo scaled

Politica e giornalista italiana è stata deputato della Repubblica Italiana nella XI, XII e XIII legislatura.

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