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Polizia a scuola nell'assemblea sulla cannabis, questura smentisce ma la preside conferma: “Chiesti i documenti” – Il Riformista

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Interrogazioni ai ministri Piantedosi e Valditara. Gasparri: “Droga non sarà mai legalizzata”

Redazione — 3 Marzo 2023

Polizia a scuola nell’assemblea sulla cannabis, questura smentisce ma la preside conferma: “Chiesti i documenti”

A ventiquattr’ore dal blitz arriva la nota imbarazzata della questura di Enna che prova a smentire la presenza nel liceo Majorana-Cascino di Piazza Armerina di quattro dei suoi ispettori che avrebbero interrotto un’assemblea di studenti dedicata al percorso formativo sulla sensibilizzazione a marjuana e droghe leggere, smentendo di avere identificato – come riportato in un primo momento – gli studenti che organizzavano l’incontro anche in collegamento on line.

Sono però gli stessi ragazzi a sconfessare la versione della questura che ora rischia di aggiungersi alle grane per i ministri Piantedosi e Valditara. Tre rappresentanti d’istituto e due della consulta provinciale hanno dichiarato: “Quando abbiamo chiesto perché volessero i nostri documenti, ci hanno risposto che le domande le facevano loro”.

Un atteggiamento delle forze dell’ordine che ha irritato anche la preside, Lidia Di Gangi – al momento del blitz fuori sede – ma raggiunta per telefono da uno dei docenti che seguivano i ragazzi: “Mi hanno passato un ispettore al quale ho detto che l’assemblea era da me autorizzata nell’ambito di un percorso formativo avviato da tempo. Ho chiesto anch’io perché. Pare che la segnalazione anonima fosse arrivata in questura, ad Enna. Ma la scuola è parte lesa in tutta questa brutta vicenda”.

La versione della preside rivendica inoltre l’autonomia didattica e la piena libertà nei processi formativi è arrivata anche a Montecitorio al vicesegretario uscente del Pd, Beppe Provenzano, nato e cresciuto in quest’area al centro della Sicilia, che si è detto sorpreso dall’arroganza di chi avrebbe risposto ai ragazzi: “Adesso la domanda la facciamo noi depositando una interrogazione parlamentare al ministro Valditara e al ministro Piantedosi. Chi e che cosa ha autorizzato l’intervento della polizia in una regolare assemblea di studenti? È un fatto gravissimo che ricorda stagioni della storia del nostro Paese a cui non vogliamo, e non consentiremo di tornare. Qualcuno vorrebbe far respirare un’arietta autoritaria nelle scuole d’Italia”.

Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri riportato da diverse agenzie ha dichiarato questa mattina: “Si possono tenere assemblee per minimizzare i pericoli delle droghe? La scuola può diventare un luogo di diseducazione invece che una sede dove evidenziare i pericoli delle droghe, di tutte le droghe? Quanto è avvenuto è gravissimo. Ma nel senso contrario rispetto a quello indicato da tanti ipocriti della sinistra. La droga non sarà mai legalizzata. Tutte le droghe fanno male. E la scuola deve dare informazioni sui danni causati dagli stupefacenti. Non deve essere un luogo per propagandare l’uso delle droghe. Andrò io fino in fondo a questa vicenda per capire le responsabilità di quanti hanno dato luogo a un episodio inquietante, sul quale il Ministro dell’Istruzione e le altre autorità di governo hanno il dovere di intervenire con urgenza”.

La preside Lidia Di Gangi aggiunge un’altra gatta da pelare al ministro Valditara – dalla scorsa settimana al centro della querelle per la lettera scritta da un’altra preside ai suoi studenti contro le aggressioni e sui valori costituzionali dell’antifascismo – e attenendosi ai fatti riporta quanto accaduto: “L’assemblea congiunta è stata richiesta dai rappresentati di classe sulla base di una programmazione con la consulta provinciale. Una partecipazione estesa, attraverso le piattaforme Meet, agli alunni collegati dalle singole classi e a un esperto, Pierluigi Gagliardi, rappresentante dell’associazione ‘Meglio legale’. Obiettivo era quello di riflettere e presentare agli studenti un quadro normativo argomentando la tesi di un auspicato utilizzo legale della cannabis per contrastare i fenomeni di criminalità connessi con lo spaccio clandestino”.

Le critiche di Provenzano sono state condivise da Stefania Marino, firmataria dell’interrogazione per il Pd a Valditara, e hanno anche trovato appoggio in altre interrogazioni presentate a Piantedosi da Davide Faraone di Azione-Italia Viva e da Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, a sua volta ironico: “Quello che è accaduto, bloccando chi discute di legalizzazione, è ‘stupefacente’”.

Redazione

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