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PODERI LUIGI EINAUDI, ARTE DA 125 ANNI – James Magazine

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Sono ben 125 le candeline da spegnere, quest’anno, per l’azienda piemontese Poderi Luigi Einaudi. Quello degli Einaudi è un cognome che rievoca storia e suggerisce contemporaneità, celebre come fu e celebre come è. Ad inserirsi nella storia ci pensa proprio il nome del fondatore, Luigi Einaudi, colui che, oltre a fondare l’omonima azienda vitivinicola a Dogliani nel 1897, fu anche il primo Presidente della Repubblica eletto. Politico, economista, accademico e giornalista, Luigi Einaudi fu un personaggio eclettico, come eclettici sono anche i suoi discendenti. Oggi alla guida dell’azienda c’è la quarta generazione, rappresentata da Matteo Sardagna Einaudi. Un uomo appassionato di vino e di arte in tutte le sue forme.

matteo sardagna

Matteo Sardagna Einaudi

La storia vitivinicola degli Einaudi fa perno sull’eccellenza del Dolcetto, per tradizione, identità e geografia. Al vino langhetto per eccellenza si sono affiancate, nel corso degli anni, diverse espressioni di Nebbiolo, che comprendono sia il Barbaresco che il Barolo. Di quest’ultimo, Poderi Luigi Einaudi propone tre sfumature, corrispondenti alle tre mga Terlo, Bussia e Cannubi. Fino ad ora. Fino al 125° compleanno, quando Matteo Sardagna presenta sul mercato il nuovo nato, il Barolo Monvigliero.

cantina

Matteo acquistò una piccola parcella di vigneto all’interno del cru Monvigliero nel 2017, vendemmiata e vinificata per la prima volta in purezza nell’anno successivo, oggi in debutto sui mercati. È un vigneto esteso su un ettaro e mezzo di terreno profondo, a matrice calcarea e gessosa, dove le viti di Nebbiolo crescono a 400 m.s.l.m da ben 40 anni. Per rimarcare l’eccezionalità della ricorrenza, Matteo Sardagna Einaudi ha deciso di vestire “degnamente” la sua new entry. A realizzare le etichette d’autore ci ha pensato l’artista mantovano Stefano Arienti. Legato al mondo del vino per uno strano caso del destino, Stefano studiò originariamente come agronomo. Un legame alla terra, questo, che forse gli è rimasto nelle dita. L’opera realizzata per il Monvigliero Einaudi è infatti la riproduzione grafica di un cavallo, nel suo profilo sottile e slanciato, e si intitola, appunto, “Cavalli su colonne, omaggio a Giulio Romano (2021)”.

Una delle caratteristiche dell’arte è proprio l’unicità, quella non riproducibilità che rende ogni opera qualcosa di estremamente identitario. E infatti, delle etichette del Barolo Monvigliero ne esistono ben 10 varianti, tutte rappresentanti l’opera di Stefano Arienti.  L’intera tiratura artistica si conterà su 8500 bottiglie, con 250 magnum numerate e autografate.

monvigliero

Ma non è tutto. Per celebrare un compleanno così importante, il famoso compositore Ludovico Einaudi, nipote di Luigi Einaudi, ha scritto una partitura inedita dedicata al Barolo Monvigliero e alla lunga storia dell’azienda. Si tratta di un magnifico regalo che gli Einaudi fanno per tutti coloro che acquistano una bottiglia di Barolo Monvigliero, poiché attraverso il QR-code riportato sulla retroetichetta potranno ascoltare la composizione di Ludovico Einaudi “Ascolta Dogliani”. Non si tratta esclusivamente di una musica, tuttavia, ma di un’opera completa, unione di rappresentazione fotografica – altra grande passione del musicista – e sinfonica, per ricordare la storia di Poderi Luigi Einaudi e per raccontare la recente novità.

vigne

L’inizio della sinfonia di Einaudi sembra comporsi di tentativi, di timidi e delicati slanci che si ripropongono di continuo creando un’oscillazione, simile a quel turbamento sottopelle che trova sua miglior definizione nella parola malinconia. Del resto la storia dei Poderi Luigi Einaudi ha inizio in quegli anni di cui Fenocchio ci racconta con precisione sconcertante la malora, quella parentesi neppure troppo breve in cui la povertà della gente agricola timbrava le colline di Langa. Sotto il cielo talvolta grigio dell’inverno, irrompendo nell’aria umida, la “gente della malora” andava a sporcarsi le mani di terra. Questo succedeva in Langa, all’alba del Novecento. Eppure questi inizi nella musica di Ludovico Einaudi prendono vigore, cadenzano il loro peso come dei passi e procedono, narrando la storia di una realtà che è rimasta e che è andata avanti, seppur passando attraverso le crisi del secolo scorso. E una volta acquisita la dinamica della sua danza, la musica di Einaudi lascia spazio anche alle gocce leggere della novità, quelle note fresche ma affatto ingenue che affermano una vitalità in corso.

Degustazione

BAROLO LUDO 2018

PLE Barolo Ludo e

Assemblaggio di Nebbiolo proveniente dai tre cru Terno, Bussia e Cannubi. È un Barolo profumatissimo, invitante, assolutamente godibile già ora. Il naso porta con sé il piccolo frutto rosso, la terra e una punta accattivante di salamoia. La bocca è asciutta, moderatamente tannica e rifinita in tutte le sue parti.

BAROLO CANNUBI 2018

Poderi Luigi Einaudi Barolo Cannubi

Naso fine e incisivo, ricco di tracce mentolate e propoli, su una trama varietale di frutto scuro. La bocca è una lama sottile, elegante, tannica senza esuberi. Il Barolo Cannubi incarna la classe e la sobrietà, con un piglio nobile che lo ha reso celebre.

BAROLO BUSSIA 2018

Poderi Luigi Einaudi Barolo Bussia

In questo Barolo emerge con maggior nettezza il timbro varietale del Nebbiolo. Si direbbe un vino dove l’uva è lasciata esprimersi per i suoi propri connotati. Il naso varietale è fatto di lampone, ribes, foglia secca, fungo, con una traccia molto particolare di anice e liquirizia. La bocca è più scalpitante di quella del Barolo precedente, con tratti di freschezza e tannino più pronunciati, seppur sempre condotti nella finezza.

BAROLO MONVIGLIERO 2018

Poderi Luigi Einaudi Barolo Monvigliero

La novità. Se si dovesse riassumerlo in una parola, si direbbe “finezza”. Il naso offre, sullo sfondo di un ottimo Barolo, ricordi di ginepro, rosmarino e una leggera impressione già balsamica. Rimanda a un carattere più etereo, leggiadro, dove il sorso è modulato da un profilo tannico elegante.

poderieinaudi.com

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Sofia Landoni

Rarissima specie di Milanese purosangue. Mentre si laureava in Scienze Agrarie, studiava Canto Moderno Professionale. Attratta in modo irreversibile dall’armonia, è diventata Sommelier e Degustatore ufficiale. Il lavoro presso due cantine le ha fatto mettere le mani in vigna e oggi collabora con diverse Redazioni e Guide Vini per raccontare di tutto ciò che sa di vita.

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