Il caso Qatargate
Frank Cimini — 26 Gennaio 2023
Ma che giustizia abbiamo non solo in Italia? Un mercato delle vacche? Pierantonio Panzeri “si pente” e la magistratura belga rinuncia a ottenere la consegna della moglie e della figlia che erano state indicate come irriducibili responsabili di un grande riciclaggio di denaro. Oggi le due donne torneranno in libertà perché l’ex sindacalista della Cgil ed ex parlamentare europeo ha vuotato il sacco facendo nomi e cognomi, chiamate di correità ancora tutte da riscontrare considerando che ci troviamo nella fase per giunta iniziale delle indagini preliminari.
Insomma chi conduce le indagini ha in pratica già giudicato e deciso che Panzeri sarebbe la bocca della verità, la sua parola Vangelo assoluto. Al punto che avendo patteggiato una condanna a cinque anni, dei quali soltanto uno da trascorrere in carcere, le sue presunte complici per usare il linguaggio e i toni di un ex famosissimo pubblico ministero l’hanno già fatta franca. Insomma la moglie e la figlia entrano in una specie di “pacchetto” concordato con gli inquirenti che sono anche giudici. Un po’ possiamo ricordare il caso di Caterina Rosenzweig la fidanzata di Marco Barbone, uno degli assassini “pentiti” del giornalista del Corriere della Sera, Walter Tobagi. Le responsabilità della ragazza sparirono di colpo nonostante la sua carta di identità trovata sul luogo dell’azione alla Bassani Ticino. La fece franca per merito del fidanzato “pentito”.
© Riproduzione riservata