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PAKRAVAN PAPI: TERRA TOSCANA, ANIMA FRANCESE – James Magazine

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A Tenuta Pakravan Papi, nome apparentemente esotico nato dall’unione dei cognomi Pakravan e Papi, si respira una cultura ecclettica e multiforme che accompagna con energia un lavoro vitivinicolo che guarda alla Francia. Le origini toscane di Enzo Papi incrociano l’anima iraniana di Amineh Pakravan, studentessa di Storia Medievale tra Aix-en-Provence e Parigi. Insieme scelgono Riparbella, in provincia di Pisa nella Maremma più settentrionale, per dare forma al proprio progetto di vita e di lavoro: fare vino secondo la propria passione.

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Enzo Papi e Amineh Pakravan

Ottanta ettari di bosco e venti di vigneto (la prima vigna è stata acquistata nel 1980 (Sangiovese e Malvasia), la prima etichetta prodotta nel 2003), l’interesse per i vini francesi, il desiderio di valorizzare i grandi autoctoni toscani in particolare modo il Sangiovese piccolo e una produzione che cresce senza nessun obbligo di convenzionalità, sono la sfida vinta in un territorio meraviglioso che richiede studio e dedizione. Alla Tenuta Pakravan Papi non si guarda alle mode ma al desiderio di produrre secondo un unico filo conduttore: vigneron-vino-territorio.

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In un paesaggio caratterizzato dalla macchia mediterranea, dove una parte fondamentale dell’ecosistema è affidata al bosco quale fonte fondamentale di umidità e biodiversità, si gode di un clima marino con un forte riverbero di luce. Qui le tradizionali bordolesi, sentimento e ragione, affondano le loro radici su tre differenti tipologie di terreno: di argille a palombini (marna di colore grigio/bluastro), di origine vulcanico miste (i gabbri, suoli ricchi di componenti minerali), e di sabbia fine. Lo Chardonnay, tra le prime varietà a giungere nell’areale, il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, vengono lavorati in un rapporto forte con la terra, capace di esaltare il vitigno ed evidenziare il risultato finale. Scelte condivise anche dai figli Chiara e Leopoldo con l’enologa Graziana Grassini a cui è affidata la consulenza enologica, e che sin dal 2004 ne ha sottolineato tutte le potenzialità. Fondamentale in questi anni è stato anche il lavoro dell’agronomo Stefano Pinzauti, indirizzato a identificare la migliore corrispondenza tra suolo e vitigno. Tante professionalità intrise di emozioni, in un lavoro che si dipana tra amore per la terra e quell’esperienza personale che approccia il vino in un percorso famigliare tempio di genuinità umana. Il desiderio è solo e sempre il buon vino e come riferiscono loro stessi: “A Pakravan Papi parlare di uve importa, ma fino a un certo punto. Il vero centro del lavoro aziendale è il singolo vino e come questo si faccia interprete di cielo, terra e mano dell’uomo”. Un obiettivo su cui si impegnano da oltre 20 anni.

DEGUSTAZIONE

Serra de Cocci 2021

Igt Toscana

Serra de Cocci

Un solo ettaro di Chardonnay che nasce da buone pratiche agricole nel solco di una profonda passione per la Francia. Una sfida che non guarda alla volontà di commercializzazione ma solo al piacere di fare un grande bianco. La fermentazione in barrique e otto mesi di affinamento sulle fecce fini, il costante bâtonnage che apporta solidità, struttura, concentrazione, gli conferiscono eleganti toni agrumati, una speziatura dolce, netti profumi di acacia. Una dinamica gustativa che si completa di abbondante mineralità.

Gabbriccio 2017

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Gabbriccio ver tCento per cento Sangiovese piccolo, da singola vigna su terreni di argille e rocce di effusione dette gabbri. Struttura solida, sorso elegante, una complessa intensità giocata su equilibrio e armonia. Toni balsamici, note golose di frutta fresca matura, accenni chinati. Vino progressivo capace di sostenere lunghi periodi di invecchiamento.

Cancellaia 2018

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Cancel laia vertCancellaia è il taglio bordolese (60% Cabernet Sauvignon e 40% Cabernet Franc) da vigne allevate su acciottolati ricchi di minerali nella mediterranea Maremma Toscana. L’area salmastra, i morbidi pendii collinari, il cielo terso, il sole e i profumi della Val di Cecina, concentrano il frutto che si apre a susine e ginepro, tè nero, more e frutti rossi. Struttura verticale rifinita in una beva ricamata su soffi balsamici di menta ed eucalipto. Sorso profondo, tannino floreale, allungo salino.

Campo dei Pari 2016

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Campo vertFreschezza e complessità sono le caratteristiche più evidenti di questo Merlot (quasi in purezza) che coglie una Maremma inedita, sorprendentemente molto vicina a Pomerol (Bordeaux). Un frutto snello, polposo ed elegante emerge in una struttura importante con accenti resinosi, di grafite e carruba. Il tannino fluido ha un tocco gentile; il finale balsamico è di grande piacevolezza.

pakravan-papi.it

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Giovanna Romeo

Custode dell’assaggio, scrittrice per indole, globe trotter per passione. Milanese doc e mamma a tempo pieno, tra una cena gourmet e una passeggiata tra i filari. Master Sommelier Alma Ais ed Esperto Assaggiatore Onav, sogno di vivere in Provenza sorseggiando Rosé.

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