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Non siamo disposti a rivedere il nostro accordo con il Pd sull’agenda Draghi, dice Calenda

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Adesso basta. Carlo Calenda, da Twitter, fa sapere di non essere disposto in nessun modo a rivedere l’accordo fatto con il Pd alla luce del fatto che, dice, «ogni giorno vediamo aggiungere alla coalizione un partito zattera e iniziative incoerenti con quanto definito». Il riferimento è all’apertura del Partito Democratico nei confronti dell’Alleanza Verdi- Sinistra italiana di Fratoianni e Bonelli, oltre che agli ex Cinquestelle Di Maio, Di Stefano e D’Incà, della cui sorte «non ce ne importa nulla. Al contrario, prima tornano alle loro professioni precedenti meglio è per il Paese».

A livello programmatico le distanze non possono essere più grandi, soprattutto per quanto riguarda le cose da fare: «Per quanto riguarda l’agenda o è quella di Draghi o è quella dei no a tutto. Chiudiamo questa storia ora». Una posizione che diventa ancora più chiara di fronte alla canzonatura di Fratoianni, sempre su Twitter («L’Agenda Draghi? Non esiste, lo ha detto Draghi stesso. Povero Calenda. Deve correre in cartoleria e comprarsene un’altra»). A queste condizioni, spiega il leader di Azione, «per quanto ci concerne non c’è spazio per loro nella coalizione».

Il problema, continua Calenda, è che «c’è un’ambivalenza che tormenta la sinistra dalla sua origine: riformismo o massimalismo. Una scelta mai compiuta fino in fondo che ha determinato contraddizioni e sconfitte». L’accordo con il Pd «è una scelta», spiega, che «può essere cancellata ma non annacquata. Decidete».

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