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Missili sui referendum in Ucraina: il voto per l'annessione alla Russia non ferma la guerra – Il Riformista

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Secondo giorno di consultazioni

Antonio Lamorte — 24 Settembre 2022

Missili sui referendum in Ucraina: il voto per l’annessione alla Russia non ferma la guerra

È con un missile che si è abbattuto su un edificio residenziale a Zaporizhzhia che si è inaugurato il secondo giorno di referendum per l’annessione di quattro regioni ucraine alla Russia. Aree occupate, e neanche per intero, dopo l’invasione scattata lo scorso febbraio. E battute dalla guerra. È imprecisato il numero delle vittime nell’attacco. Il sindaco ad interim Anatoliy Kurtiev ha accusato i russi. Anche ieri si erano verificati attacchi nella Regione strategica: Zaporizhzhia ospita la più grande centrale nucleare d’Europa occupata dai russi nei primissimi giorni del conflitto.

Il timore di un’ulteriore escalation – in settimane di stravolgimenti febbrili dopo la controffensiva ucraina, la mobilitazione parziale di 300mila riservisti annunciata dal Presidente russo Vladimir Putin e l’indizione dei referendum per l’annessione alla Federazione – resta palpabile. I referendum riconosciuti dal Cremlino sono partiti ieri e finiranno martedì 27 settembre. Le regioni interessate sono quelle di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. La maggior parte della comunità internazionale, l’Occidente soprattutto, li considera una farsa, illegittimi, come quello in Crimea nel 2014 dopo l’occupazione militare della penisola da parte delle forze di Mosca.

Difficile la copertura per i media internazionali: dall’inizio delle ostilità nell’est del Paese nel 2014, ai giornalisti occidentali è stato spesso limitato o impedito l’accesso. I seggi allestiti sono mobili, i funzionari elettorali vanno casa per casa a raccogliere i voti con le urne elettorali. I media occidentali parlano di clima di ricatto e intimidazione. Il governatore di Lugansk Sergei Haidai ha denunciato che i soldati vanno armati nelle case dei cittadini per far votare le persone. Circolano diversi video anche sui social network. Sempre secondo il governatore in alcune città è stato impedito agli abitanti di lasciare le proprie abitazioni fino alla fine delle consultazioni.

Si vota in casa e in strada, non nei seggi per ragioni di sicurezza secondo le autorità filorusse. L’intelligence di Kiev ha segnalato che il voto è permesso anche ai minorenni. Una donna ha raccontato alla Bbc che il suo voto è stato raccolto a voce e tracciato dai soldati sulla scheda. Il referendum del 2014 in Crimea venne vinto dai “Sì”, favorevoli all’annessione, al 97%. Con l’annessione Mosca potrà riconoscere ogni attacco in queste porzioni di territorio come un attacco diretto alla Federazione.

A Izyum sono arrivati intanto i rappresentanti di diplomatici di venti Paesi per vedere gli orrori scoperti dopo la controffensiva ucraina nei territori strappati all’occupazione dei russi nelle scorse settimane. Dei 440 corpi esumati nella grande fossa comune scoperta la settimana scorsa, almeno trenta portano i segni di torture secondo quanto comunicato da Kiev. Gli scontri intanto continuano e la diplomazia lavora dietro le quinte come dimostrato dallo scambio di prigionieri avvenuto due giorni fa.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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