La polemica sulla Liberazione: il segretario dem “spaventato” dal governo Meloni
Antonio Lamorte — 31 Ottobre 2022
Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta si è detto preoccupato, spaventato per le prime mosse del nuovo governo: sulla pandemia da covid-19, sulle decisioni sui contanti, per gli scontri tra polizia e studenti all’Università La Sapienza di Roma. E in un’intervista a La Stampa ha invitato il Presidente del Senato Ignazio La Russa, ex ministro e tra i fondatori di Fratelli d’Italia, a unirsi a lui in piazza il prossimo 25 aprile, giorno in cui si commemora la liberazione dal nazifascismo. Un invito scaturito dalla polemica esploso dalle dichiarazioni della seconda carica dello Stato.
“Se lui ha quel ruolo lo deve proprio al 25 aprile, giorno che segnò la libertà per tutti gli italiani. Anche per coloro che stavano dalla parte sbagliata. Lo aspetto in piazza. Ha una grande occasione di pacificazione, la sfrutti”, ha detto il segretario del Pd. “Dipende. Di certo non sfilerò nei cortei come si svolgono oggi”, aveva detto La Russa in un’intervista pubblicata ieri allo stesso quotidiano. “Perché non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano. E non era un atto dovuto”.
Le dichiarazioni erano diventate il titolo: “Non celebro questo 25 aprile”. Ed era esploso il caso, con richieste di dimissioni e passi indietro. La Russa era intervenuto dicendo proprio che il titolo all’intervista era “fuorviante” e ha invitato a leggere tutto il testo “in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile”, data che aveva citato anche nel suo discorso di insediamento a Palazzo Madama. A difendere il Presidente del Senato anche lo storico leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, intervistato sa Lucia Annunziata a Mezz’ora in più.
Niente di tutto questo ha placato la polemica. Il direttore de La Stampa Massimo Giannini ha invitato oggi in un editoriale La Russa a buttare il busto del duce del fascismo Benito Mussolini che custodisce nella sua casa di Milano. “Sono affermazioni molto gravi, per non dire inaccettabili – ha commentato Letta -, considerando che La Russa ricopre la seconda carica dello Stato, quella di presidente del Senato, e dunque anche di supplente del Presidente della Repubblica. Il ruolo più unitario che esista. Bisognerebbe onorarlo evitando affermazioni e atteggiamenti che invece dividono”.
Letta ha inoltre messo a confronto le parole di La Russa sul 25 aprile e la sfilata braccia tese nel saluto romano e gadget e richiami al fascismo che si è tenuta ieri a Predappio in omaggio a Mussolini. “Questo rende le sue frasi ancora più stridenti, perché le autorità chiudono un occhio rispetto ad atteggiamenti, quelli sì di parte, che sono insopportabili”. Per il segretario dem è infine grave anche che La Russa partecipi alle riunioni a Palazzo Chigi.
Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.
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