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L’elemosiniere del Papa coinvolto in sparatoria in Ucraina, attaccato il convoglio del cardinale Krajewski – Il Riformista

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L’inviato del Papa è illeso

Fabio Calcagni — 17 Settembre 2022

Foto di Vatican News
Foto di Vatican News

Konrad Krajewski, cardinale e prefetto del Dicastero per il servizio della carità, oltre a essere inviato di Papa Francesco in Ucraina, è stato raggiunto da colpi d’armi da fuoco durante la sua quarta missione in terra ucraina.

A riportarlo è il portale Vaticanews, che sottolinea come Krajewski è salvo ed in buone condizioni. Alla seconda delle tappe previste il gruppo con cui viaggiava il cardinale, due vescovi, uno cattolico e uno protestante, accompagnato da un soldato, è stato raggiunto da colpi d’armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo: “Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire… perché non basta correre, bisogna sapere dove”, ha detto a Vaticanews.

Al sito online l’elemosiniere di Papa Francesco racconta che quello odierno “è un giorno particolare perché perché sono nove anni da quando il Santo Padre mi ha scelto come elemosiniere e da quando sono stato ordinato vescovo”. Era infatti il 17 settembre 2013 quando ha ricevuto la consacrazione episcopale in una Messa celebrata presso l’altare della cattedra nella basilica vaticana, alla presenza di Papa Francesco.

E proprio in questa ‘ricorrenza’ il cardinale Krajewski, mentre viaggiava a bordo di un pulmino carico di viveri per visitare alcune aree nella regione di Zaporizhia dove “oltre i soldati non entra più nessuno” perché i colpi si fanno più fitti, il gruppo è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco venendo costretto alla fuga. 

Tutto alla fine, aggiunge l’agenzia vaticana, è andato comunque per il verso giusto e gli aiuti sono stati consegnati, compresi i rosari benedetti dal Papa.

Krajweski aveva già “fatto notizia” in passato: durante il picco dell’epidemia Covid non si era risparmiato nel consegnare aiuti ai più bisognosi, contraendo anche il virus tanto seriamente da esser costretto al ricovero al Policlinico Gemelli. Noto anche l’episodio in cui il “braccio della carità” del Pontefice aveva riallacciato la luce in uno stabile di Roma che era stato occupato abusivamente.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.

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