Le Nove Scodelle a Milano, cucina del Sichuan tra i migliori ristoranti cinesi. Se cercate una trattoria tipica, affollata di tavoli e di gente, confusionaria, con odori e rumori che vi sembra di stare in un mercato cinese, beh, non è il posto giusto. Non perché Le nove scodelle siano un posto elegante o chic. Affatto, ma semplicemente perché qui siamo in un locale bello, accogliente, caldo ma non caotico. C’è una grande cura delle materie prime e un ambiente piacevole, con una sala grande (ma non troppo) e una saletta che può essere riservata per tavoli da otto o dieci. Tavoli e sgabelli in legno massiccio, un ambiente essenziale, senza troppi fronzoli.
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Le Nove Scodelle a Milano
Le Nove scodelle è una creatura di Hujian Zhou detto Agie, il bocconiano che ha creato la Ravioleria Sarpi. Con il cuoco Wei, ha deciso di mettere in piedi questo locale. L’idea è stata quella di creare una trattoria di cucina familiare, dell’entroterra, non la cucina sempre uguale che si trova in molti ristoranti cinesi. E così lo chef e socio Wei è partito per il Sichuan e per mesi ha studiato la cucina di quella regione, nel sud-ovest della Cina.
Il risultato è una cucina straordinaria, letteralmente, cioè fuori dall’ordinario, ma anche buona, saporita, gustosa. E piccante. Già, perché la spezia più nota della regione è proprio il pepe di Sichuan, piccantissimo ma anche gradevole per freschezza. A guidare il cliente, c’è per fortuna una lavagna appesa alla parete che riporta il grado di piccantezza dei piatti, con uno, due o tre peperoncini.
Il menu è semplice, con nove portate, come da nome. Che rimanda al numero fortunato dell’imperatore ma anche alle nove portate del cerimoniale. Seguono i primi piatti e qualche contorno.
I piatti da non perdere, ci spiega il cameriere, sono soprattutto due: il pollo kongbao, con anacardi e cipollotto (14 euro) e i ravioli fatti a mano con ripieno di maiale (7 euro per 5 ravioli giganti, 10 per 8 ravioli).
Cominciamo da questi ultimi perché sono davvero unici. Mai mangiato nulla di simile. Sono grandi ravioli di pasta spessa, con un ripieno di carne di qualità. Carne fornita dalla macelleria Sirtori, che a lungo è stata partner di Agie e poi è entrata nel gruppo. La salsa agrodolce fa il resto.
Di qualità eccelsa anche il pollo e il cavolo cappuccio.
Oltre che alla macelleria di Sirtori, Agie si rifornisce all’azienda agricola biodinamica Cascine Orsine. Per avere un’idea della qualità, comunque, si può fare la prova più semplice ed efficace in un ristorante cinese: il riso bianco. Compatto ma non appiccicoso, profumato, perfetto.
I prezzi sono più che corretti: le Scodelle, piatti sostanziosi, partono da 12 euro e arrivano a 16, il riso costa 2 euro, l’acqua anche, il coperto 2,5
E da bere? Se pensavate che, come molti locali, ci cascasse sul bere, vi sbagliate: qui si spillano birre artigianali alla spina e si beve bino della Cantina Urbana. Altra partnership intelligente, per un ristorante che mette a sistema il buon gusto, la buona cucina e l’imprenditorialità. Un locale che unisce la freschezza delle nuove generazioni cinesi e delle eccellenze milanesi e lombarde.
Le Nove Scodelle, viale Monza 4, tel 331 800 1116
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