Il Tribunale dei Minori dell’Aquila ha chiesto l’archiviazione delle accuse contro il 12enne che, involontariamente, uccise il piccolo Tommaso D’Agostino.
Una disattenzione, un freno tolto per sbaglio, un 12enne impaurito: quello dell’Aquila è stato un tragico incidente che, però, è costato la vita ad un bimbo di 4 anni il piccolo Tommaso D’Agostino.
Il caso sembra andare verso l’archiviazione. David Mancini, procuratore della Repubblica del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, ha chiesto che vengano archiviate le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose a carico del bambino di 12 anni a bordo della Passat che lo scorso 18 maggio uccise Tommasino e ferì anche altri cinque bambini all’interno dell’asilo Primo Maggio de L’Aquila. Si è trattato di un gesto non voluto e, comunque, per via della sua giovanissima età, inferiore ai 14 anni, il bambino non sarebbe imputabile. Nel frattempo c’è attesa per la perizia del consulente della Procura, Cristiano Ruggeri, che aveva chiesto 90 giorni di tempo per eseguire l’incarico. Le risultanze della consulenza potrebbero allargare un’inchiesta che al momento vede come unica indagata la mamma del 12enne. La donna, infatti, aveva parcheggiato l’auto con a bordo il figlio, nello spazio interno alla scuola, per riprendere gli altri due figli, alunni dell’istituto. L’auto su cui in quel momento si trovava il 12enne da solo, per cause che dovranno essere accertate dalla perizia, si è sfrenata sfondando la rete di recinzione e investendo sei bambini.
La mamma del dodicenne – una 38enne di origini bulgare che vive e lavora all’Aquila da anni – subito dopo il tragico incidente che è costato la vita a Tommaso, aveva spiegato: “Ho lasciato mio figlio in auto, sono sicura di aver lasciato la macchina in pianura e di avere inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano. Poi ad un certo punto sono andata a prendere le due mie figlie gemelline. Me la sono vista passare avanti, ho provato a fermare la macchina con le mani ma non ci sono riuscita. Siamo distrutti e addolorati. Chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti“. La perizia, in particolare dovrà verificare se lo stato dei luoghi interno alla struttura scolastica fosse in condizioni tali da garantire la sicurezza dei bambini e se una valutazione del rischio adeguata avrebbe potuto evitare la morte di Tommasino.