Gli obiettivi sono confermati, rassicura Carlo Messina, amministratore delegato di Banca Intesa, presentando i risultati di bilancio del primo semestre del 2022, anche se ci troviamo «in una situazione estremamente complessa» dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina, che ha sconvolto il quadro geopolitico internazionale, e all’inflazione, che determina serie disuguaglianze.
I risultati però vanno nella direzione auspicata. Il piano di impresa 2022-2025 della banca procede e le principali iniziative industriali sono avviate. La creazione e la distribuzione di valore continuano a essere la priorità di Intesa, che registra un utile netto nel primo semestre pari a 3.276 milioni, escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina. Viene confermato anche l’obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividend payout in ogni anno del Piano di Impresa.
Insomma, lo spazio per essere ottimisti c’è. La dinamica al rialzo dei tassi, la capacità della banca di gestire i costi con forte attenzione e flessibilità, il massivo deleveraging realizzato – «grazie al quale abbiamo raggiunto i livelli più bassi di sempre in termini di stock di crediti deteriorati e NPL ratio», sottolinea Messina – rappresentano per la banca il volano per una ulteriore crescita, anche in un contesto di grande complessità come quello attuale.
In questo quadro Intesa Sanpaolo rimane ai vertici di settore nel 2022 per redditività: se non sorgeranno nuovi problemi relativi all’approvvigionamento energetico e delle materie prime, «stimiamo infatti di superare i 4 miliardi di utile netto». Altrimenti il risultato sarà diverso, ma «in caso di ipotesi molto conservativa di copertura al 40% delle esposizioni nei confronti di Russia e Ucraina stimiamo un risultato netto ben superiore a 3 miliardi di euro».
Banca Intesa si è mossa nei confronti dei propri impiegati, in Italia e all‘estero, e nei confronti della popolazione ucraina. Alle 82.000 persone del gruppo Intesa – eccetto chi ha funzione di dirigente o equivalente –, ha destinato un contributo economico di circa 500 euro, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro. A Kyjiv, dal giorno successivo al conflitto, sono stati donati 10 milioni di euro.
Inoltre, ha sottolineato Messina, il contesto è stato fondamentale. L‘economia italiana registra un certo grado di resilienza e di robustezza. Nonostante il debito pubblico gigantesco, il sistema produttivo è rimasto in piedi, grazie soprattutto ai risparmi di famiglie e imprese, in modo particolare quelle orientate all‘esportazione. In questo senso, è utile ricordare che le erogazioni a medio e lungo termine di Intesa a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 32,4 miliardi nel primo semestre dell‘anno e che ha il gruppo bancario dato supporto a 2.100 imprese.
Un‘iniziativa chiave per la banca è stata l‘investimento tecnologico, con l‘avvio della nuova Banca Digitale (Isybank) e la costituzione dell’Anti Financial Crime Digital Hub, con l’obiettivo di contrastare il riciclaggio di denaro e il terrorismo. Il risultato è anche la riduzione strutturale dei costi: tra il quarto trimestre 2021 e il primo semestre 2022, in vista del lancio della banca digitale sono state chiuse circa 500 filiali.