Francesca Tozzi, general manager del Six Senses Roma, mostra le peculiarità della nuova e affascinante struttura alberghiera a dicembre aprirà le sue porte nella Capitale negli spazi dell’ex banca di Roma
23 settembre 2022 | 05:00
Francesca Tozzi, general manager del Six Senses Roma, mostra le peculiarità della nuova e affascinante struttura alberghiera a dicembre aprirà le sue porte nella Capitale negli spazi dell’ex banca di Roma
23 settembre 2022 | 05:00
«Il Wellness e la sostenibilità sono le nostre bandiere, le abbiamo issate in ogni angolo del mondo nelle nostre strutture affinché i nostri ospiti si riconnettano con se stessi. E in futuro non potremo fare altro che seguire questo solco». Così Francesca Tozzi, general manager di Six Senses Roma, nota catena alberghiera del lusso che si appresta ad aprire la sua prima struttura nella Città eterna, è intervenuta in occasione della manifestazione Luxury Hospitality Conference, che si è svolta nei giorni scorsi presso gli spazi dell’NH Collection Milano Citylife durante il dibattito, moderato da Cristina Mottiroli direttrice del Met, il Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi.
Nel dettaglio il nuovo Six Senses aprirà all’interno dell’ex sede della banca di Roma in piazza San Marcello. Si tratta quindi del primo urban hotel europeo per Six Senses Hotels Resorts Spas. La struttura, dove troveranno spazio 96 tra camere e suite, un ristorante, uno splendido cortile e una terrazza panoramica per una vista mozzafiato sulla Città Eterna, è stata completamente ridisegnata dall’archit-star Patricia Urquiola. Avrà persino un giardino di erbe aromatiche e ambienti per il wellness ispirati alle terme romane.
Francesca Tozzi, general manager del Six Senses Roma
Qual è il punto di forza della vostra catena?
Il nostro brand da oltre 20 anni ha fatto del wellness e della sostenibilità la propria bandiera, in ogni angolo del mondo e continueremo sicuramente su questo trend. Ora la sfida sarà proprio quella di traslare questi stessi valori sulla nuova urban property in città, in un meraviglioso palazzo del ‘600 a Roma. Presenteremo così un’offerta dedicata al benessere che attualmente non esiste nella Capitale, oltre a proposte food & beverage estremamente particolari e raffinate e tanti servizi aperti anche alle persone che non soggiornano in hotel. La tematica culinaria sarà sempre ispirata al wellnes e al benessere della persona. Metteremo quindi a disposizione una serie di menu a base vegetale, tutti a km 0; proprio come si è solito ritrovare nelle altre strutture resort del brand. Ma, dato che siamo a Roma, non disdegneremo di proporre le tradizionali pasta alla cacio e pepe o alla carbonara.
Qual è la sfida più difficile da vincere oggi?
È legata a un aspetto importante da valutare, la questione personale: è sempre più difficile trovarlo e fidelizzarlo. Purtroppo il nostro Paese non si è evoluto in termini di contratto e incentivi, la nostra sfida sarà quella di “inglobare” lo staff nelle dinamiche del lavoro per farlo sentire più partecipe e motivato. Ricordo che l’ambiente lavorativo di un albergo è molto dinamico, stancante e richiede un grande sacrificio in termini di vita privata. Aspetti che oggi giorno, specialmente dopo la pandemia, non si possono più dare per scontati, in particolare tra i giovani che rappresentano il futuro del nostro settore. C’è quindi bisogno di formare, ma anche di motivare e gratificare, dal punto di vista emozionale ed economico, chi si impegna.