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Gianluca Vialli e la sua lotta per la vita “Ti stringo la mano”, la dedica dell'amico tocca il cuore

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Sono giorni di ansia per le condizioni dell’ex bomber Gianluca Vialli. La madre e la sorella giorni fa sono volate a Londra per stargli accanto.

Gianluca Vialli dal 2017 combatte contro un tumore al pancreas. Da giorni è ricoverato a Londra.

Dedica di Zenga a Vialli
Gianluca Vialli/archivio web-Leggilo

Tutto il mondo del calcio, non solo quello italiano, si sta stringendo da giorni intorno a  Vialli che sta combattendo una nuova battaglia contro il tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato cinque anni fa. E mentre sotto la clinica dov’è ricoverato i tifosi inglesi della Sampdoria hanno appeso un commovente striscione di incoraggiamento, un suo storico avversario ha deciso di inviargli una dedica molto speciale affidandosi ad una story su Instagram. Lo storico avversario in questione è l’ex portiere dell’Inter, Walter Zenga.  “Forza Luca… Ti stringo la mano come facevamo in Nazionale. Uniti sempre” -è la commovente dedica di Zenga, protagonista di decine di duelli con l’ex bomber di Sampdoria e Juventus tra gli anni 80 e 90. La dedica è corredata da una foto: un dettaglio del guantone di Zenga che stringe la mano nuda di Vialli.

La scoperta del tumore al pancreas

Dedica di Zenga a Vialli
Gianluca Vialli e Walter Zenga/archivio web-Leggilo

Nelle ultime ore sono giunte anche le confessioni dello stesso  Gianluca Vialli sui giorni in cui ha scoperto la malattia. Confessioni che il campione ha voluto mettere nero su binaco in un libro: “Goals“Una scoperta tanto casuale quanto drammatica. Tutto, infatti, iniziò con una banale fitta ad una gamba come ha raccontato l’ex calciatore. Si pensava ad una infiammazione al nervosciatico. Purtroppo era tutt’altro: “Mentre facevo con la mia fisioterapista un certo esercizio per i glutei, ho sentito una fitta alla gamba, come se avessi un cane che mi mordeva il polpaccio. Nervo sciatico, mi hanno detto, niente di cui preoccuparsi…Chiamo Gigi Buffon, perché mi ricordo che al Mondiale sudafricano del 2010 era rimasto bloccato da un mal di schiena tremendo. Mi passa il nome di un gigante dell’ortopedia di Milano. Lo chiamo e prendo appuntamento per il lunedì. Mi propone un’operazione, subito, in anestesia totale…Il giorno dopo sono già a Londra e io, per la prima volta in vita mia, mi sento così. Diverso. Svuotato, senza fiducia, piango senza motivo. Provo a camminare, ma è dannatamente difficile. Tanto difficile da sentirsi finiti“. Quindi la risonanza magnetica che ha svelato la triste verità: tumore al pancreas.

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