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“Ero d'accordo con Benjamin, gli avevo pagato il biglietto per l'Ucraina”: il padre del foreign fighters italiano morto in guerra – Il Riformista

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La morte del 27enne nella regione di Kharkiv

Antonio Lamorte — 21 Settembre 2022

“Ero d’accordo con Benjamin, gli avevo pagato il biglietto per l’Ucraina”: il padre del foreign fighters italiano morto in guerra

I genitori di Benjamin Giorgio Galli sono in Ucraina per completare i documenti e riportare la salma del figlio in Olanda, dove la famiglia vive da tempo. L’italo-olandese di 27 anni è morto in Ucraina, vicino Kharkiv, dove combatteva nella Legione di difesa ucraina contro l’invasione russa. Era originario della provincia di Varese, la madre invece è olandese. Nessun rimorso da parte dei genitori: “Noi eravamo d’accordo con lui. Fieramente d’accordo. Gli siamo grati. In Europa dovremmo esserlo tutti”.

Galli è morto a causa delle ferite al capo causate dall’esplosione di una bomba a grappolo. Era appassionato di soft-air, le simulazioni di azioni militari che si tengono in spazi ampi come per esempio macchie boschive, appassionato di video giochi spara-tutto, aveva letto tantissimi libri di tattica e strategia militare. Quando è scattata l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, lo scorso febbraio, aveva sentito subito il desiderio di arruolarsi. Da anni viveva con la famiglia a Winterswijk, al confine con la Germania. Lavorava come tornitore.

Il padre Gabriel Galli ha raccontato in un’intervista a Il Corriere della Sera di aver sostenuto da subito la decisione del figlio. “Sono stato io a pagargli il biglietto aereo per raggiungere Varsavia avvicinandolo così al confine, pronto a entrare in Ucraina. Lei lo sa che ha ricevuto una menzione d’onore per il suo comportamento in battaglia? Se vuole gliela mando in email. Benjamin è un eroe. Un grande eroe. Che ha sacrificato la sua giovane vita per la nostra Europa”.

Per l’uomo il figlio 27enne “si è immolato per la libertà dell’Europa. Una libertà nella quale, in famiglia, crediamo da sempre. Lo credeva anche Benjamin. Infatti, non appena avvenuta l’invasione, mi confidò che voleva partire. Partire per combattere al fianco degli ucraini”. È “morto da eroe. Morto per la libertà dell’Europa”. La partecipazione dei cittadini italiani, come ha specificato una nota della Farnesina dopo l’esplosione del conflitto, al conflitto in Ucraina è illegale: “Tali condotte possono essere considerate penalmente rilevanti ai sensi della normativa vigente (artt. 244 e 288 del codice penale). La Farnesina ribadisce, a tutela della sicurezza dei cittadini italiani, l’assoluto sconsiglio a recarsi nel Paese”.

Gli articoli 244 e 288, riguardanti “Atti ostili verso uno Stato estero che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra” e “Arruolamenti o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero” contemplano pene pesanti. “Mio figlio, a livello mentale, aveva un’enorme preparazione sulle armi e alle azioni militari – ha spiegato ancora il padre – Sapeva di strategia di guerra. In questo, io dico che non era affatto uno sprovveduto”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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