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“Dovevo morire io, vi chiedo perdono”, lettera del poliziotto che ha travolto e ucciso Simone – Il Riformista

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La vittima aveva 19 anni, l’uomo al volante positivo a droga e alcol

Elena Del Mastro — 27 Agosto 2022

“Dovevo morire io, vi chiedo perdono”, lettera del poliziotto che ha travolto e ucciso Simone

Il dramma si è consumato alle 4 del mattino del 24 agosto. Simone Sperduti, 19 anni, è stato investito e ucciso mentre era in sella al suo scooter in via Prenestina, a Roma, all’altezza dello svincolo del Grande Raccordo Anulare. Per la morte di Simone è stato arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli un agente della polizia ferroviaria, la Polfer, di 46 anni. L’uomo, al volante di una Opel Meriva che ha travolto il 19enne, è risultato positivo ai test per alcol e droga e per questo è stata disposta nei suoi confronti la misura cautelare. L’arresto è poi stato confermato.

Secondo quanto riportato da Repubblica, l’uomo al volante quella sera era drogato e ubriaco, proprio come aveva fatto nel 2009 e nel 2014. Si è messo al volante con la patente scaduta da quattro anni e ha ucciso un lavoratore diciannovenne che sognava di seguire le orme del padre nei vigili del fuoco. Davanti al gip ha pianto e ha letto la lettera che ha scritto ai genitori di Simone. “Mi inginocchierei ai piedi per chiedervi perdono. Ho paura, so che voi ne avete più di me. Ho sbagliato, cavolo ho sbagliato. Avrei voluto morire io. Dovevo morire io. Vi chiedo perdono”, si legge, come riportato da Repubblica.

“Niente vi ridarà più vostro figlio, ma io farò qualsiasi cosa possa aiutarvi. Vi chiedo perdono, e a Dio. Avrei dovuto morire io. Ho il cuore in pezzi, ma so che è nulla rispetto a quello che state provando voi. Odiarmi è il minimo”, continua la lettera inviata alla famiglia Sperduti.

“Ha ben capito le sue responsabilità”, spiega il suo avvocato, Pamela Strippoli, sottolineando che l’indagato non si è sottratto alle domande del gip. Ha ammesso ogni cosa, ha detto di aver guidato ubriaco e drogato, di aver sbagliato, di aver fatto errori simili in passato, di aver continuato a guidare nonostante la patente scaduta e di stare attraversando un momento difficile che lo ha portato ad allontanarsi dal lavoro per motivi di salute. Sarebbe dovuto tornare in servizio il prossimo 24 ottobre. Ma le cose andranno diversamente.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.

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