E’ giallo sulle indagini della procura di Milano
Redazione — 2 Novembre 2022
Una inchiesta top secret che però è finita già sui media ‘grazie’ alla nota della società coinvolta, la Visibilia editore Spa, fondata dalla neo ministra del Turismo Daniela Santanché che dallo scorso mese di gennaio ha progressivamente ceduto le quote. In una nota la stessa società spiega che il prossimo 30 novembre si svolgerà l’udienza “per l’accertamento dei presupposti per la liquidazione giudiziale” davanti alla seconda sezione civile del Tribunale.
Il procedimento, prosegue la nota, “è stato promosso dalla Procura della Repubblica di Milano sulla base di un prospetto trasmesso dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione che riporta iscrizioni a ruolo a carico della Società, per complessivi 984.667,14 euro”. La società aggiunge di aver dato mandato ai propri legali di “acquisire la documentazione a supporto della Procura della Repubblica di Milano e che contesterà la sussistenza dello stato di insolvenza”. Il pm Roberto Fontana il 24 ottobre scorso ha depositato l’istanza di “liquidazione giudiziale” dopo gli accertamenti partiti in seguito ad un esposto dei soci di minoranza di Visibilia, depositato il 10 giugno scorso.
I ricorrenti nelle 18 pagine del documento avevano evidenziato come nei bilanci della società fondata da Santanchè “dal 2015 al 31ottobre 2021” risultino “perdite per euro 8.622.854 e contemporaneamente siano stati sottoscritto aumenti di capitale per euro 8.438.291 sino al 28 aprile 2022”.
Il nome della Santanché, presidente dal 2016 a gennaio scorso della società quotata nel segmento dedicato alle Pmi (piccole e medie imprese) di Piazza Affari Euronext Growth Milan, sarebbe comparso negli atti dell’inchiesta milanese per falso in bilancio che ha preso il via dall’analisi dai conti di Visibilia.
In una informativa della Guardia di Finanza agli atti dell’inchiesta, inoltre, emerge come da parte di Visibilia ci sarebbero state anche “false comunicazioni sociali relative ai bilanci, almeno dal 2017, con particolare riguardo alle voci “avviamento” e “imposte anticipate””.
Preannuncia querele Daniela Santanchè, che tiene a precisare di “non essere indagata e di aver venduto le sue quote negli ultimi 6 mesi. Non c’è nessuna inchiesta per bancarotta o altri reati fiscali – precisa la senatrice di FdI – e che non c’è nessun indagato, dato che si tratta solo di un fascicolo a modello 45“, ossia senza indagati né titolo di reato.
Nell’interesse della senatrice Santanché – così come riporta l’AdnKronos – scende in campo anche l’avvocato Salvatore Sanzo, il quale – in una nota – rimarca che la ministra “non risulta indagata in alcun processo penale e da anni non ricopre alcuna carica in Visibilia Editore” e di come “non risponde al vero che ‘sia aperto un fascicolo per ipotesi di bancarotta fraudolenta’, stante l’assenza del presupposto obiettivo della liquidazione giudiziale della società, soltanto ipotizzata in astratto”.
Non solo, si sottolinea come “Visibilia Editore spa sta assumendo in ogni sede opportuna le iniziative affinché l’Autorità giudiziaria possa riconoscere l’assenza di tale presupposto ed in particolare, come evidenzia un comunicato della società, gli azionisti di riferimento della stessa – Reale Ruffino e Sif Italia spa – hanno manifestato la disponibilità ad intervenire, ove necessario, per adempiere ad ogni obbligazione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate”. Per il legale Sanzo “ogni diversa rappresentazione dei fatti non corrisponde alla effettiva realtà degli stessi ed è lesiva della reputazione della senatrice Santanchè”.
Redazione
© Riproduzione riservata