di Oriana Davini
Ultima Modifica: 12/01/2023
Il 17 gennaio è la Giornata mondiale della pizza oltre che il giorno nel quale si celebra Sant’Antonio Abate.
Non è un caso che le due ricorrenze cadano nella stessa data: sapete perché?
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Sant’Antonio, protettore di fornai e pizzaioli
Come spesso accade con i santi, anche Sant’Antonio è considerato il protettore di una serie di categorie professionali: parliamo dei fornai e dei pizzaioli.
Se nel nord Italia, il giorno di San’Antonio termina con il tradizionale falò, a Napoli le famiglie dei pizzaioli ogni 17 gennaio lavoravano solo mezza giornata: fino al 1925, infatti, il pomeriggio si andava tutti in gita fuori porta in un ristorante a Capodimonte e lì si festeggiava insieme. In che modo? Accendendo un falò, simbolo di rinnovamento e promessa di primavera in arrivo. Per l’occasione, le pizzerie proponevano anche la pizza Sant’Antuono, una sorta di edizione speciale.
Ecco perché la Giornata mondiale della pizza non poteva che essere celebrata il 17 gennaio.
La pizza napoletana, patrimonio Unesco
Simbolo della cucina italiana nel mondo, amatissima (e imitatissima) a ogni latitudine, la pizza napoletana nel 2010 è stata riconosciuta Specialità Tradizionale Garantita (STG) dall’Unione Europea.
E a sancire il valore di un’arte che mescola cucina, cultura, coesione sociale e filiera agroalimentare, nel 2017 l’arte del pizzaiolo napoletano è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco.
Con il suo caratteristico cornicione e l’impasto simile al pane, cotto rigorosamente in forno a legna, la pizza napoletana tradizionale prevede solo due varianti: la marinara, con pomodoro, aglio, olio extra vergine d’oliva e origano, e la margherita, con pomodoro, olio extra vergine di oliva, Fior di latte e basilico.
I numeri della pizza
L’appeal della pizza non conosce segni di cedimento. Nel 2020, dicono i numeri di Cna agroalimentare (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), in Italia abbiamo sfornato ogni giorno circa 8 milioni di pizze (tre miliardi l’anno), per un giro d’affari di 15 miliardi di euro.
E piacere agli italiani è sempre lei, la pizza margherita. Secondo un sondaggio realizzato da Deliveroo, è la più ordinata dagli utenti, seguita da diavola e bufala.
Nel 2022, per esempio, sulla piattaforma sono state ordinate così tante pizze che, se messe una di fianco all’altra, coprirebbero 1.200 km, la distanza tra Milano e Reggio Calabria.
Le città più golose di pizza
Le città più golose di pizza, o meglio quelle che hanno fatto registrare più ordini di pizza sul totale del volume ordini su Deliveroo, sono soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni. Manfredonia si conferma in testa alla classifica dei comuni che più amano ordinare pizza a domicilio, seguita da Fucecchio (Fi), Francavilla Fontana (Br), Giarre (Ct) e Terlizzi (Ba). Completano la top 10 Fossano (Cn), Sondrio, Caltagirone (Ct), Chioggia (Ve) e Paternò (Ct).
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L’Autore
Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici