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Contro l'aborto, la proposta di legge di Gasparri al primo giorno in Senato: “Modificare i diritti del feto” – Il Riformista

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L’intervento dell’onorevole sulla capacità giuridica del concepito

Antonio Lamorte — 18 Ottobre 2022

Contro l’aborto, la proposta di legge di Gasparri al primo giorno in Senato: “Modificare i diritti del feto”

Pronti via e alla prima seduta del nuovo Senato della Repubblica, l’onorevole Maurizio Gasparri di Forza Italia presenta un Ddl per modificare “l’articolo. 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito”. È una delle prime iniziative del nuovo parlamento, “annunciata” come si legge sul sito del Senato “nella seduta n.1 del 13 ottobre”. L’aborto è stato un tema molto dibattuto durante l’ultima campagna elettorale. L’iniziativa ha scatenato subito vivaci reazioni. “Inaudito”, il commento della neocapogruppo del Partito Democratico Simona Malpezzi.

All’articolo 1 del codice civile si spiega infatti che i diritti che la legge riconosce a favore del concepito “sono subordinati all’evento della nascita” e che “la capacità giuridica” si “acquista al momento della nascita”. Gasparri punta a ribaltare la capacità giuridica. È la terza volta che presenta una proposta del genere: era successo nella XVI legislatura e nella XVII. Si ricalca una proposta legislativa del movimento per la vita che risale al 1995: “Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento del concepimento. I diritti patrimoniali che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”. Altri testi che ha depositato sul tema: uno per introdurre il “reato di surrogazione di maternità commesso all’estero e l’altro per istituire la Giornata della vita nascente.

All’interno della relazione della sua precedente proposta Gasparri scriveva che “nell’articolo 1 della legge 194, sulla interruzione volontaria della gravidanza, è detto che lo Stato ‘tutela la vita umana fin dal suo inizio’. Vi è dunque una attenzione verso il concepito, ma non vi è l’attribuzione del diritto alla vita e tanto meno il riconoscimento della sua soggettività, giacché il concetto di ‘tutela’ può essere riferito anche alle cose”. E quindi: “Opportuna è la modifica dell’articolo 1 del codice civile perché essa condurrebbe ad una applicazione della intera legge n. 194 del 1978 più coerente con l’intento di prevenire l’aborto volontario, in qualsiasi forma, legale o clandestino che sia“.

È il punto di vista dei movimenti pro life che da anni sostengono la titolarità del diritto alla vita, alla salute, all’integrità fisica e alla capacità giuridica di ogni bambino fin dal concepimento e non solo dopo la nascita. “Lo presento tutte le legislature, è un impegno che avevo preso con Carlo Casini del movimento per la vita che fu a lungo deputato Dc ed è scomparso alcuni anni fa – ha osservato Gasparri – Mi farebbe piacere una discussione serena su questi temi. Che avesse almeno come obiettivo la applicazione delle intera legge 194, che non va abolita, ma che andrebbe rispettata in tutte le sue norme. Almeno questo sarebbe importante. Parlare della vita. Sarà lecito? Diciamo che la presento sempre sperando che prima o poi si possa discutere con serenità di tutti questi temi. Nessuna imposizione, ma nessuna fuga davanti a questioni di cui comprendo la rilevanza, la delicatezza e la complessità”.

La leader di Fratelli d’Italia e Presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni aveva garantito che la legge 194 non sarebbe stata toccata ma di volerla applicare pienamente e di volerla rafforzare nelle parti in cui la legge parla di “tutela sociale della maternità”. Avevano però fatto discutere a poche ore dalle chiusure delle urne alcune iniziative. Al Consiglio regionale della Regione Liguria Fdi si era astenuto dall’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico sull’accessibilità all’interruzione di gravidanza nelle strutture sanitarie del territorio. La quarta commissione della Regione Piemonte aveva invece approvato una delibera per istituire il “Fondo Vita Nascente”: 460mila euro, di cui 400mila per organizzazioni e associazioni pro life, per il biennio 2022-2023, per finanziare progetti per dare un sostegno economico alle donne affinché non abortiscano.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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