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Cenare nudi al ristorante vegano, il menu interessa a qualcuno? – Puntarella Rossa

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cenare nudi al ristorante

Cenare nudi al ristorante, il menu interessa a qualcuno? La nuova moda arriva da New York, idea di un’artista e modella, tale Charlie Ann Max. Niente di troppo elaborato: si tratta di andare al ristorante e sedersi, completamente nudi come Dio ci ha fatti, per mangiare prelibatezze vegane. Il costume adamitico dovrebbe darci qualche brivido e promette di distrarci dall’esperienza gastronomica.

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Cenare nudi al ristorante

cenare nudi al ristorante vegano

L’idea della The Füde Dinner Experience è quella di farci sentire “connessi” al nostro corpo. Voi come vi sentite, sconnessi? Comunque sia, l’altro obiettivo, più comprensibile, è quello di far nascere nuove relazioni. Si immagina non grandi amicizie disinteressate, tra i commensali. Gli uomini sono graditi, ma solo dietro presentazione di qualcuno che garantisce per il loro comportamento, che si sa, gli uomini non sono affidabili.

Max aveva già organizzato alcune sedute di respirazione di gruppo, sempre in totale nudità, ma non erano andate granché bene. Poi l’idea del cibo, che com’è noto, è un gran lubrificatore sociale. Nel nostro piccolo, lo avevamo fatto già in Italia: nel 2016, infatti, a Cerro Maggiore in provincia di Milano, aveva aperto L’Italo Americano. Ristorante  che ogni venerdì  diventava un locale per naturisti.

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Ah, la cena costa 88 dollari, si tiene in un ristorante vegano di Lower east side a New York, ma anche a Los Angeles. E siccome siamo negli Stati Uniti, dove ti chiedono se porti bombe e vuoi uccidere qualcuno, prima di sedersi ignudi bisogna firmare un foglio. Qui si autocertifica di non essersi resi responsabili di “atti inappropriati“. Nell’era del me too, dà qualche vertigine l’idea di potersi comportare liberamente senza destare sospetti.

I partecipanti

Scrive il New York Times: “Alla cena di inizio marzo, gli ospiti si sono spogliati non appena sono arrivati. Non c’era uno spogliatoio, solo un attaccapanni e delle stampelle su un lato. La sala da pranzo principale era caldamente illuminata e drappeggiata con lenzuola di seta color crema e champagne. La signora Max ha detto che fa sembrare i suoi eventi come dipinti rinascimentali perché “sembra molto romantico”.

Piuttosto bizzarri i partecipanti. Catherine Fraccaroli, 21 anni, scrive il quotidiano, “si era diligentemente spogliata ma aveva tenuto i calzini bianchi perché sentiva comoda così. Sperava che la cena l’avrebbe aiutata ad essere più sicura di sé dal punto di vista sociale”. “A volte sono decisamente timida, quindi qualcosa del genere mi sta davvero spingendo ad aprirmi”.

Stephanie Uribe, 35 anni,” ha detto che era appena tornata da cerimonie di cacao, tabacco e temazcal in Nicaragua e voleva mantenere viva quell’energia”.

Ed eccoci al menu (ma interessa a qualcuno?): zuppa di carote e zenzero, peperoni ripieni di quinoa e mousse di avocado al cacao e lamponi.

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