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BRAFA 2023: un anno eccezionale per questa 68° edizione

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L’Expo di Bruxelles si conferma per BRAFA perfetta location per un evento che è riuscito nell’intento di colpire favorevolmente il pubblico dei visitatori. Due i padiglioni all’insegna dell’Art Nouveau, tema portante di questa 68ma edizione, con 130 grandi galleristi internazionali tra cui 13 alla prima partecipazione. Oltre il 65% le gallerie straniere visitate da 65.000 visitatori tra collezionisti, curatori di musei, decoratori e amanti dell’arte provenienti da tutta Europa, ma anche da Giappone, Messico e Stati Uniti.

Brafa-vista-generale@Oliver-Pirard

“Un successo che ha superato ogni nostra più rosea aspettativa per questa 68ma edizione” ha dichiarato in chiusura Harold t’Kint de Roodenbeke, Presidente dell’associazione degli Antiquari del Belgio che organizza la manifestazione.  “Sono stati davvero moltissimi i collezionisti presenti fin dalle prime ore dell’apertura. E tutti noi galleristi abbiamo avuto il piacere di salutare persone che arrivavano anche da molto lontano, in una sorta di vera e propria corsa ad assicurarsi le straordinarie opere esposte. La qualità di quanto presentato da tutti i colleghi era in effetti elevatissima e ha contribuito a richiamare un pubblico particolarmente attento, da cui abbiamo ricevuto molti complimenti. “

Perfetto mix tra Arte e Design

Presentate da una decina di grandi professionisti del settore, le opere di design hanno avuto un ruolo non secondario nel successo di questa edizione. Imperdibili la scala in poliestere rosso di Georges Ferran per Axe, realizzata in schiuma di poliestere, acciaio e lacca, (Francia, 1971) presentata dalla galleria MORENTZ (NL); le appliques di Giò Ponti “Finestra” Arredoluce del 1957 o le sedie “Artona” disegnate da Afra e Tobia Scarpa per Maxalto nel 1975 presentate da Robertaebasta (IT).

Tra i masterpieces che hanno sedotto i visitatori Untitled di Sam Francis del 1978, quasi 4 metri per 5, presentato d Guy Pieters Gallery (BE) oppure l’opera Eau de Robot (1981-4) di James Rosenquist, 274,3 x 731,5 cm nella Galerie Jean-François Cazeau (FR).

Brafa Jean Francois Cazeu@Oliver Pirard 1

Vendite molto buone

Il gradito mix di generi, stili ed epoche -dall’antichità all’arte contemporanea, passando per l’arte tribale e il design- che caratterizza BRAFA è di certo alla base del buon  esito di vendite registrato da questa edizione.  Fin dalle prime ore dell’evento inaugurale ad inviti sono fioccati i bollini rossi che contraddistinguono le opere acquistate in tutti gli stand, a riprova del fortissimo interesse manifestato da collezionisti e musei.  Molte le vendite concluse anche negli ultimi giorni della manifestazione, anche questo in linea con la tradizione BRAFA che coltiva un collezionismo colto che ama tornare più volte davanti a ciò che interessa.

Dei Bardi Art (BE), galleria specializzata in scultura e oggetti di Alta Epoca – medievale e rinascimentale – ha venduto tra l’altro, un tondo rinascimentale in marmo dell’artista Domenico Gagini per circa 40.000 euro.

Klaas Muller (BE), specialista in dipinti, disegni e sculture antiche del XVI e XVIII secolo, ha venduto allo Scheepvaartmuseum di Amsterdam un dipinto di Willem van Diest, pittore olandese del XVII secolo specializzato in paesaggi marini.

La Galerie Bernard De Leye (BE), specializzata in argenteria europea dal XVI al XVIII secolo, ha tenuto una serie di vendite, tra cui quella del suo pezzo di punta, un rafraichissoir, Vienna, risalente al 1972.

D’Arschot & Cie (BE), una galleria specializzata anche in argenteria antica, ha venduto un boccale da donna in argento inciso e parzialmente dorato, Ravensburg, risalente alla fine del XVI secolo, e una serie di quattro ciotole in argento sbalzato, cesellato e inciso, Bruges, 1721-23 circa.

Un collezionista ha acquistato un bellissimo scrittoio parigino impiallacciato in ebano del periodo Regency, circa 1725-1730, presso lo stand della Galerie Theunissen & de Ghellinck, specializzata in mobili e oggetti d’arte francesi del XVII e XVIII secolo.

La galleria Lemaire (BE) ha venduto 15 piatti di porcellana cinese con stemmi di famiglie europee, per un valore compreso tra i 1.000 e i 15.000 euro ciascuno, e un bronzetto di porcellana di Parigi, fabbrica Dihl, attribuito a Thomire, circa 1805, per un prezzo compreso tra i 30.000 e i 40.000 euro.

La Pendulerie (FR), che offre orologi da camino, cartelli, regolatori e oggetti d’arte, ha venduto un importante lampadario a otto luci in bronzo finemente cesellato e dorato con oro opaco, impreziosito da elementi in cristallo molato. È attribuito a Pierre-Philippe Thomire, periodo Impero, 1805-10 circa, così come un raro orologio da caminetto in bronzo finemente cesellato, patinato “à l’antique” e dorato con oro brunito, Parigi, periodo Impero-Restauro, firmato “Breguet Neveu et Cie N°2833”, figura di putto in bronzo patinato di Pierre-Philippe Thomire.

Nell’ambito dell’arte tribale, Serge Schoffel – Art Premier (BE) ha venduto il palo figurativo Nyamusa,

Bahr el-Ghazal, Repubblica del Sudan meridionale, XIX secolo, in legno e metallo (H 162 cm).

Alla Galerie Claes (BE) la pantera Edo del Benin in bronzo, della fine del XIX secolo, ha trovato un acquirente nella prima serata e sono state effettuate una dozzina di altre vendite che vanno dai 12.000 ai 40.000 euro. La galleria ha venduto anche sette fotografie dell’artista belga di origine beninese Fabrice Monteiro.

Nella sezione Art Nouveau, da Florian Kolhammer (AT), un acquirente ha scelto il vaso bianco e nero creato da Josef Hoffmann, intorno al 1911, per la vetreria Johann Loetz Witwe. Prezzo richiesto 16.000 euro. Il Dr. Lennart Booij Fine Art & Rare Items (NL), che ha venduto una serie di vasi, ha trovato un acquirente per il suo capolavoro in ceramica di Emile Gallé, del 1889 circa, per circa 6.500 euro.

La galleria Oscar De Vos è particolarmente soddisfatta di questa edizione di 68ème . Vengono vendute diverse opere, tra cui la Coppia davanti alla porta, 1923, di Gustave De Smet, oltre a lavori di artisti della scuola di Laethem, come Emile Claus, César de Cock e Albert Saverys. Presso A&R Fleury (FR), diverse sculture in bronzo degli anni ’50 e ’60 di Alicia Penalba sono state vendute per importi compresi tra 50.000 e 75.000 euro. Samuelis Baumgarte (DE), partecipante per la prima volta al BRAFA con uno stand dedicato a Mirò e Calder, ha venduto un mobile di Calder, Twisted tail, del 1968, per oltre 1 milione di euro. Harold t’Kint de Roodenbeke ha venduto un Hans Hartung, Abstract T1982-R7, del 1982 e una scultura in bronzo di Georges Minne, L’agenouillé de la fontaine, del 1938 circa. La Galleria Samuel Van Hoegaerden (BE), che ha dedicato il suo stand interamente all’artista belga Pierre Alechinsky, ha concluso numerose vendite.

La Boon Gallery (BE) ha venduto l’opera Aggregation dell’artista coreano CHUN Kwang Young, 2007, per circa 120.000 euro. La Galerie Taménaga (FR, JPN) ha venduto diverse opere di artisti contemporanei che rappresenta, tra cui una dell’artista giapponese Takehiko Sugawara, Miharu, per 30.000 euro. La Patinoire Royale I Galerie Valérie Bach (BE) ha venduto Pacific Blue, 1978, di Jo Delahaut per circa 35.000 euro. La galleria Guy Pieters ha venduto un’opera di Christo, The Mastaba (Project for Au Shabi, Emirati Arabi Uniti), risalente al 2012. La galleria ha venduto anche la scultura monumentale Three hearts on the rocks, 2002, di Jim Dine. Il prezzo annunciato per ciascuna di queste opere è di 750.000 euro. Rodolphe Janssen (BE) ha attirato nuovi collezionisti con una trentina di opere vendute, tra cui una xilografia su tela, 2021, di Gert & Uwe Tobias per circa 50.000 euro, oltre a dipinti di Marcel Berlanger e opere di Thomas Lerooy, ciascuna per un valore compreso tra 20.000 e 30.000 euro.

Per quanto riguarda i mobili del XX secolo, la Maison Rapin (FR) ha venduto una credenza Orione di Roberto G., unica nel suo genere. Rida, realizzato nel 2017. Prezzo richiesto 120.000 euro. Da Gokelaere & Robinson (BE) sono stati venduti una scrivania unica di Ico Parisi del 1952, una lampada di Gino Sarfatti del 1946-48, un tavolo di Ado Chale in resina con intarsio di ematite, anni ’70, eccezionale per dimensioni e qualità, e una serie di sculture in bronzo di Anton Prinner.

La Galleria dei Collezionisti (BE), che propone gioielli e oggetti di artisti e designer del XX e XXI secolo, si è separata, tra l’altro, da un anello di Ettore Sottsass, Mane, in oro 18 carati e Lapislazzuli, proveniente dalla mostra “La Seduzione” tenutasi a Verona nel 2002.

Fondazione Re Baldovino

Presente con un suo spazio in cui ha ospitato ogni giorno dell’apertura studiosi e appassionati per le conferenze BRAFA Art Talks, la Fondazione Re Baldovino ha acquisito a sua volta due opere.

La prima, destinata a un museo di Bruxelles, da Art et Patrimoine – Laurence Lenne (BE): una porcellana di Meissen proveniente dal servizio d’armi di Carlo Alessandro di Lorena nel suo castello di Tervueren, tra il 1720 e il 1730. Inoltre un set di sedie firmate da Victor Horta acquistate da Thomas Deprez Fine Arts (BE) per destinarle al Museo d’Arte e Storia di Bruxelles.

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E’ disponibile un tour virtuale dell’edizione 68 di BRAFA sul sito brafa.art/fr/fair-virtual-tour

Anche il catalogo è disponibile online: Catalogo online | Brafa Art Fair

Le foto in alta risoluzione possono essere scaricate qui: Immagini stampa | Brafa Art Fair

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