Antonio e Felisia si sono finalmente sposati coronando il loro sogno d’amore. La sposa è una ragazza transgender. 

Quello tra Antonio Losacco e Felisia Bulgari rappresenta una novità per la cittadina di Bari. I due si augurano che la loro unione apra la strada a tanti altri matrimoni di questo tipo.

Matrimonio trans Bari
Felisia e Antonio (foto web) LEGGILO

Un incontro come tanti, in un bar, presentati da un amico comune. È scoccata la scintilla e, alla faccia di titubanze e pregiudizi, la coppia è arrivata fino all’altare.  No beh, non proprio fino all’altare in quanto non hanno potuto unirsi con il rito religioso che ancora non prevede unioni con persone transgender. I due si sono uniti in matrimonio nella Sala preposta all’Ufficio Anagrafe. La sposa ha dichiarato: “Siamo due persone che non si sono giudicate a vicenda per quello che rappresentavano, ma per quello che sono”.  La coppia spera che il loro esempio possa servire ad aprire la strada per altre unioni civili di questo tipo: “Voglio che la città di Bari dia diritti e voce a tutte le donne trans. Questa è una conquista importante per tutta la comunità Lgbtqi+“.

Una conquista per la comunità Lgbtqi+”- 

Matrimonio trans Bari
I due sposi felici (foto web) LEGGILO

In Italia i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono più una novità: diversi artisti e volti noti hanno fatto outing e sposato il proprio compagno o la propria compagna. Uno dei casi più recenti è rappresentato dalla ex compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, che qualche mese fa ha sposato la cantante Paola Turci. Mentre il cantante  Tiziano Ferro ha addirittura avuto due bambini insieme al marito e ora vivono tutti negli Stati Uniti. Di contro i matrimoni con persone transgender rappresentano ancora una novità nel nostro Paese. La questione delle persone che non si riconoscono nel  proprio sesso biologico con il quale sono nate è stata sollevata più volte anche durante la pandemia di Covid quando era obbligatorio essere muniti di Green Pass. Il tesserino, infatti, doveva necessariamente riportare i dati anagrafici. Per questo la ex senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà propose di crearne uno speciale per le persone trans. La richiesta, tuttavia, non trovò accoglimento da parte dell’Esecutivo di allora.