Il prezzo del gas, che sconta la decisione di Gazprom di chiudere per tre giorni (dal 31 agosto al 2 settembre) il gasdotto Nord Stream, ha toccato un nuovo record. Il costo dei future Ttf, benchmark del metano in Europa, è arrivato a quota 276 euro (+13,17%), dopo che durante la giornata era arrivato a sfiorare i 300, con un picco di 295 euro.
La versione ufficiale fornita delle autorità russe parla di necessità di manutenzione, ma la notizia ha suscitato nervosismo sui mercati. Il record di venerdì scorso – 241 euro, dopo aver toccato quota 260 – è stato battuto.
A pagare il prezzo più alto per via della forte esposizione della Germania alle importazioni di gas russo è la Borsa di Francoforte, il cui indice Dax ha perso il 2,32% a 13.230 punti. A Parigi il Cac 40 ha ceduto l’1,8% a 6.378 punti mentre a Londra il Ftse 100 è riuscito a contenere i ribassi allo 0,22%, a 7.533 punti.
Secondo il ministro per l’Economia e il Clima tedesco Robert Habeck, in visita in Canada insieme al Cancelliere Olaf Scholz, «abbiamo davanti a noi un inverno molto critico. Dobbiamo essere pronti al fatto che Putin riduca il gas ancora di più». Per questo ci saranno nuovi aiuti per mantenere «un equilibrio di base e chi guadagna di meno deve essere sostenuto di più rispetto a chi guadagna di più».