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Accelerare il business e favorire il welfare aziendale: tutti gli obiettivi del re dei buoni pasto

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Edenred

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di giugno 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Secondo una recente ricerca condotta dalla Bocconi, il buono pasto in Italia genera lo 0,72% del Pil, 190mila posti di lavoro diretti e indiretti ed è utilizzato da circa 2.4 milioni di persone. Niente male come impatto, soprattutto se consideriamo che è destinato a crescere: la nuova politica di esenzione, che rende i Ticket Restaurant fiscalmente vantaggiosi per le aziende, stimolerà la crescita del valore di mercato dei buoni pasto digitali, contribuirà alla crescita della filiera collegata (produzione alimentare e ristorazione) e incrementerà lo sviluppo del Sistema Paese e dei principali indicatori economici. Ma facciamo un passo alla volta.

Leader di questo settore è Edenred, azienda con sede nel comune francese di Malakoff, nell’Île-de-France, che nel 1962 introdusse i buoni pasto sul mercato francese e nel 1976 portò questo benefit anche in Italia. Oggi lazienda serve 50 milioni di beneficiari, 900mila aziende clienti e ha oltre 2 milioni di esercizi commerciali affiliati. Lo fa attraverso buoni pasto, buoni acquisto e varie soluzioni di welfare aziendale. Il suo obiettivo? Migliorare il benessere delle persone e la produttività delle aziende”, risponde Giulio Siniscalco, direttore commerciale di Edenred Italia. Creiamo valore per limpresa in termini di attrattività di nuovi talenti e di produttività, aumentiamo il potere di acquisto dei dipendenti e stimoliamo un circolo virtuoso di consumi per i merchant”. Quindi una win-win-win situation, come si suol dire, dove a beneficiarne non sono soltanto i 2 milioni di lavoratori italiani che usano questa soluzione, ma anche le 80mila aziende clienti e le 150mila che fanno parte della rete di accettazione.

L’ecosistema Edenred e le soluzioni di welfare

Questo è lecosistema, dove il ruolo di Edenred si configura come quello di facilitatore, di acceleratore di business in grado creare nuovi e solidi legami tra il territorio e le aziende. E non solo quelle grandi: Sta sparendo sempre di più il falso mito per cui il buono pasto e il welfare aziendale siano appannaggio delle grandi imprese. Oggi per noi quello delle Pmi è un mondo cruciale” continua Siniscalco. E laltro falso credo da sfatare è quello che le soluzioni di welfare aziendale siano complesse: c’è la possibilità di declinarle, dalle più semplici a quelle più complete. Noi cerchiamo di trasmettere soprattutto nel campo delle Pmi un messaggio di semplicità”.

Insomma, ce ne sono di tutti i tipi: dal comune buono pasto – universale, valido anche per quelle piccole e medie imprese meno sviluppate dal punto di vista digitale – fino ad altri servizi che lazienda può mettere a disposizione dei propri dipendenti, per aumentare il loro benessere e favorire la conciliazione tra vita privata e professionale.

Certo, il Ticket Restaurant rimane lo strumento principale, perché soddisfa un bisogno primario. Ma non è lunica opzione. Dallo sport al benessere, dallistruzione allassistenza familiare, dal trasporto pubblico alla salute: Ci sono moltissime esigenze del tutto nuove nate soprattutto dopo la pandemia. Le scelte che si possono fare su un piano di Welfare si declinano in vari modi, dalle visite mediche a servizi come quello del baby sitting, fino allacquisto di una sedia ergonomica per ricreare un ambiente lavorativo sano e produttivo nella propria abitazione”.

I vantaggi per le aziende e per i beneficiari

La cultura del lavoro e la percezione del valore sociale del buono pasto sta cambiando nel mondo delle Pmi. I primi fattori che attivano lattenzione sono due: lazienda ne ha un immediato vantaggio fiscale e il beneficiario un aumento del potere di acquisto. In un secondo momento entra in gioco anche la cosiddetta Welfare community” che si va a creare, capace di unire azienda, lavoratori e territorio, anche attraverso la collaborazione tra privato e pubblico.

Lindice di gradimento delle nostre soluzioni si basa sul fatto che nessuno torna mai indietro. Una piccola o media impresa solitamente parte con il buono pasto e spesso lo integra con altre soluzioni. Ma di certo non lo abbandona, dopo averlo sperimentato”. Laltro fattore di successo, come già detto, è il fatto che sia fiscalmente conveniente: 100% deducibile e più economico di unindennità in busta paga perché esente da contributi fiscali, previdenziali ed assistenziali.

Dal cartaceo alla card, fino all’esperienza “fully digital”

E poi – altro aspetto importante – il Ticket Restaurant risponde alle evoluzioni del mondo del lavoro, persino anticipandole. Può essere erogato a tutte le tipologie di azienda e grazie alla digitalizzazione è in grado di incentivare e supportare anche forme di lavoro come lo smart working e il remote working. Un segnale importante in questa direzione è arrivato proprio dal ministero del Lavoro, che attraverso un protocollo ha chiarito che non deve essere fatta distinzione economica tra un lavoratore che svolge le sue mansioni in ufficio e un altro che lavora da casa.

Il nostro percorso di digitalizzazione è iniziato 15 anni fa con il passaggio dal cartaceo alla card” afferma Siniscalco, che precisa come Edenred sia stata la prima ad investire nel territorio per creare una rete di accettazione compatibile con lelettronico (con la smart card, per intenderci). Il salto ulteriore è stato fatto con la possibilità di utilizzo direttamente da smartphone in unesperienza fully digital, tipologia di utilizzo che ha avuto un incremento importante con la pandemia, quando la prossimità fisica era diventata un problema”.

Uno di quei casi in cui il digitale, oltre ad offrire unesperienza di per sé più entusiasmante e ricca, diventa anche una soluzione per continuare a rendere accessibile un servizio – in questo caso ha permesso di rispettare lesigenza del distanziamento – e per far proseguire quel circolo virtuoso di consumi attraverso ad esempio il delivery e il take away, anche in un momento difficile come il lockdown. Levoluzione dei consumi è stata perfettamente coerente con quella che era la nostra traiettoria di sviluppo, già disegnata tempo prima. Bisogna ricordarci sempre che il digitale non può essere un fine, bensì un mezzo”. 

L’idea di sostenibilità di Edenred

Così come deve essere un mezzo la sostenibilità, che Edenred ha integrato allinterno dei processi aziendali attraverso progetti e soluzioni in grado di promuovere il progresso sociale, la cultura della salute e del benessere, il consumo responsabile. Essere sostenibili vuol dire identificare strumenti organizzativi che permettano ai propri lavoratori di crescere professionalmente, contribuire alla tutela dellambiente, conciliare i propri impegni lavorativi e familiari e assicurarsi che i fornitori di materie prime, nei propri cicli produttivi, rispettino lambiente naturale e garantiscano un adeguato trattamento dei propri lavoratori”.

Nello specifico, limpegno di Edenred si identifica in tre linee di attività: Ideal People, che promuove il benessere sul luogo di lavoro attraverso soluzioni di welfare aziendale; Ideal Planet, che si impegna a preservare lambiente progettando servizi eco-compatibili e gestendo limpatto dei propri prodotti; e infine Ideal Progress, che crea valore in modo responsabile, sviluppando attività e partnership in modo etico attraverso lintera catena di valore, garantendo sicurezza IT e protezione dei dati. 

Tuttavia gran parte del valore sociale che Edenred porta al suo ecosistema, e più in generale al Sistema Paese, si traduce in fondo nel buono pasto. In quel benefit che lindustriale Jacques Borel, nel 1962, introdusse per la prima volta sul mercato francese. Limpatto è semplice da percepire, per la ricaduta su tutti gli stakeholder e sul territorio” continua Siniscalco. “È un settore ancora oggi con ampi margini di sviluppo: rispetto ad altri paesi c’è tanta strada da fare, dobbiamo continuare a crescere e noi, come leader di mercato, sentiamo un posulle nostre spalle la responsabilità di tutto il comparto”.

Il segreto per farlo è senzaltro quello di rimanere al passo con le esigenze dei beneficiari – basti pensare che in quarantanni si è passati dal buono cartaceo alla completa dematerializzazione grazie al Ticket Restaurant Fully Digital, totalmente digitale e utilizzabile tramite app – ma senza perdere di vista lobiettivo principale: garantire il benessere organizzativo e una pausa pranzo salutare, anche in smart working.

Il buono pasto e la scommessa sulle Pmi

La rete in Italia oggi è in continua espansione, con oltre 150mila locali convenzionati inclusi bar, ristoranti, supermercati, alimentari e anche online sui siti e-commerce. Ed è presente su tutto il territorio nazionale con partner in ogni regione, dai centri città ai piccoli comuni. Dov’è che il buono pasto e gli altri servizi di welfare possono ancora crescere? La scommessa da vincere è con le Pmi, che oggi costituiscono il tessuto imprenditoriale italiano. È lì che abbiamo la possibilità di comunicare il valore delle nostre soluzioni e la loro importanza sociale. Vogliamo farlo rendendo i servizi facili, semplici da realizzare e gratificanti per lutilizzatore finale”.

Secondo la ricerca condotta dalla Bocconi, ad oggi sono proprio le micro e le piccole imprese quelle che meno adottano le politiche aziendali di welfare. I numeri sono comunque incoraggianti: si stima che il valore complessivo del mercato dei buoni pasto in Italia sia pari a 3 miliardi di euro. La consapevolezza dellimpatto sociale del Ticket Restaurant e la diffusione della cultura della pausa pranzo e del welfare anche tra le imprese più piccole potrebbe stimolare ulteriormente la crescita economica nazionale. Con ricadute positive, dunque, non solo sulla welfare community, ma anche sul Sistema Paese.

L’articolo Accelerare il business e favorire il welfare aziendale: tutti gli obiettivi del re dei buoni pasto è tratto da Forbes Italia.

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