Il delitto di Rkia
Redazione — 3 Aprile 2023
Rkia Hannaoui è morta con un proiettile nella testa. La conferma è arrivata dall’autopsia svolta oggi sul corpo della 31enne casalinga marocchina, madre di due bambini di 8 e 11 anni, dichiarata morta il 29 marzo nella sua abitazione di Ariano Polesine (Rovigo).
Il corpo della donna era stato trovato nella cucina dell’appartamento al primo piano di un piccolo stabile in via Fine, una casa isolata e immersa tra i campi del Polesine, dai carabinieri.
Ad allertarli, intorno alle 16 di quel martedì, il vicino di casa della donna a cui si sarebbero rivolti i figli di Rkia Hannaoui, i primi a trovare il corpo. L’arrivo all’ospedale di Rovigo della donna, ferita gravemente, è delle 17:46 dello stesso giorno e nemmeno 24 ore dopo la commissione medica ha decretato la morte della paziente, che si trovava in terapia intensiva e in gravissime condizioni.
Mercoledì 29 marzo la procura di Rovigo parlava di ferimento alla testa “presumibilmente a causa di un proiettile” facendo intendere che per la conferma o l’eventuale smentita serviva l’esito dell’autopsia, che ha confermato dunque la presenza di un proiettile, come emerso da una Tac a cui era stata sottoposta durante il ricovero che aveva evidenziato la presenza di un piccolo oggetto metallico.
Uno dei figli della vittima aveva invece detto agli investigatori di aver visto la madre cadere sui fornelli prima di stramazzare sul pavimento.
Una vicenda ancora avvolta nel mistero: la Procura ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio, contro ignoti. Il marito della vittima, Lebdaoui Asmaoui, 52 anni, anche lui marocchino, ha un alibi di ferro. Era infatti in un altro luogo, con altre persone, al momento dei fatti: l’uomo in questi giorni ha sempre relegato la morte della moglie ad un incidente domestico a seguito di un malore.
Da chiarire anche la posizione del vicino di casa, Giacomo Stella, un anziano che vive al piano superiore e che ha chiamato i carabinieri. All’uomo i carabinieri avevano sequestrato alcuni fucili di caccia, e Stella a sua volta ha confermato la tesi dell’incidente. Al momento è un mistero anche l’arma del delitto, probabilmente una pistola di piccola calibro che resta introvabile.
Redazione
© Riproduzione riservata