Il musicista e compositore Giovanni Allevi si racconta ai fans e spiega come la malattia abbia cambiato la sua vita.
Sono sempre più rare le apparizioni di Giovanni Allevi- musicista e compositore marchigiano- sui social. La sua vita da sette mesi è stata stravolta da una malattia.
Sono trascorsi circa sette mesi da quando la vita del 53enne Giovanni Allevi è cambiata per sempre: la diagnosi di mieloma – una forma di tumore – ha stravolto tutto e, nonostante le terapie, il cammino da percorre è ancora lungo e costellato da ostacoli. L’unica certezza al momento – ha spiegato Allevi ai suoi followers su Instagram- è che la malattia sta lasciando nel suo corpo ferite profonde e irreparabili. Il compositore marchigiano ultimamente ha abbandonato i social e sono rare le sue apparizioni su Instagram. La scorsa estate è arrivata per il 53enne la diagnosi di mieloma e da quel momento è cambiato tutto, tranne la sua voglia di farcela nonostante le difficoltà. Giovanni Allevi ha molto a cuore i propri fan ed è per questo motivo che lo scorso dicembre aveva deciso di mostrarsi dall’ospedale attraverso un video.
Le condizioni di salute di Giovanni Allevi
A distanza di poco più di un mese, il compositore ha nuovamente rotto il silenzio e ha dato qualche aggiornamento in merito alle sue attuali condizioni di salute: “Come sto, in tanti vi chiedete. Non bene, anche se la terapia sta facendo il suo lavoro. Il mieloma mi ha lasciato delle fratture ossee in diverse parti del corpo, in particolare alle vertebre, alcune delle quali sono inoperabili e resteranno doloranti, forse per sempre“. Il 53enne ha concluso il suo video con una massima di saggezza degli antichi greci: “Combattere significa resistere al dolore fisico. Gli antichi greci dicevano ‘Io posseggo il dolore ma non ne sono posseduto’“. Giovanni Allevi non è l’unico personaggio del mondo dello spettacolo che sta attraversando un momento buio e difficile. Proprio qualche giorno fa la soubrette Paola Caruso ha confessato di essere a pezzi per le condizioni di salute del figlio. Il bambino, a soli 4 anni, rischia di restare paralizzato per colpa di un farmaco sbagliato che gli è stato somministrato durante una vacanza in Egitto.