di Oriana Davini
Ultima Modifica: 29/07/2022
Il suo fascino intramontabile ha attirato negli anni divi di Hollywood, artisti, politici, scrittori e personalità illustri. Una vacanza in Costiera Amalfitana è un viaggio iconico tra il blu del Mediterraneo, il giallo dei limoni di Amalfi, i colori delle ceramiche di Vietri, il verde delle terrazze a picco sul mare e scorci che da Positano arrivano a Ravello e Cetara, sorprendendo per la loro bellezza.
Il tutto accompagnato da una cucina superlativa, alcuni tra gli hotel migliori del mondo, come il Santa Caterina d’Amalfi, gestito da anni dalla famiglia Gambardella, storie antiche che dai Greci passano per le Repubbliche Marinare e arrivano ai giorni nostri, riti e tradizioni come la manna di Sant’Andrea.
Vi abbiamo fatto venire voglia di partire? E allora ecco i nostri consigli per un weekend ad Amalfi, al ritmo della Dolce Vita.
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Una destinazione iconica
Patrimonio Unesco dal 1997, la Costiera Amalfitana si trova sotto la Penisola Sorrentina. Il suo territorio va da Positano a Vietri sul Mare, includendo lungo la costa i comuni di Praiano, Furore, Conca dei Marini, Amalfi, Atrani, Ravello, Minori, Maiori, Cetara, ai quali si aggiungo Scala e Tramonti all’interno.
È da sempre una destinazione iconica e una meta molto amata dal jet set. Negli anni’60 Jacqueline Kennedy qui era di casa, così come Roberto Rossellini, Grace Kelly, Sophia Loren e Rudolph Nureyev, che nel 1967 acquistò per sé il piccolo arcipelago di isole Li Galli. Liz Taylor e Richard Burton alloggiavano all’hotel Santa Caterina di Amalfi, dove più tardi arrivarono anche Brad Pitt e Angelina Jolie.
A Positano Brigitte Bardot sfoggiò uno dei primi topless in Italia, scandalizzando mezza Costiera (l’altra metà, invece. apprezzò parecchio), in anni più recenti Leonardo Di Caprio ha sfoggiato in Costiera diverse fidanzate. E ancora, passarono di qui John Steinbeck ed Ernest Hemingway.
Visitare la Costiera Amalfitana
Il panorama va goduto soprattutto dal mare, l’unico modo per ammirare la verticalità del territorio in tutto il suo splendore.
Non si viene in Costiera Amalfitana senza fare un giro in barca, per alternare bagni in calette poco affollate, avvistare le 19 torri costruite lungo la costa a difesa contro gli attacchi pirati, ammirare il fiordo di Furore, dal cui ponte si tengono i campionati di tuffi, indovinare il profilo de L’Africana, il locale notturno più famoso degli anni’70, o le ville di Zeffirelli.
E ancora gli hotel a picco sul mare, con le loro terrazze, le limonaie, le piscine a sfioro, le spiagge ricavate nella costa e l’arredamento così caratteristico, con le piastrelle di Vietri decorate a mano e un senso di accoglienza che sa di casa privata, di calore e familiarità, seppure a livelli altissimi.
Positano
E poi perché vedere Positano apparire dal mare con la sua cascata di case è il modo migliore per godere appieno di una bellezza unica. Luogo di villeggiatura fin dai tempi degli antichi Romani, famoso per le sue scalinate che scendono al mare, Positano offre a chi arriva in barca anche le spiagge di La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, difficilmente raggiungibili con altri mezzi.
Cosa vedere ad Amalfi
Il centro che da il nome a tutta la Costiera è anche un luogo carico di spiritualità e storia: Amalfi è bella da vedere e mantiene tutto il fascino del suo passato di Repubblica Marinara. La prima domenica di giugno si tiene ancora la regata storica che contrappone le quattro repubbliche marinare, ovvero Genova, Pisa, Venezia e Amalfi, con oltre 400 figuranti in costumi d’epoca.
Oggi conta quasi 6mila abitanti ma paradossalmente è poco cambiata dai tempi antichi, quando i nemici storici erano i Pisani e si commerciava con Arabi e Bizantini, tanto da essere la prima città italiana ad avere una colonia a Costantinopoli. Amalfi importava vino, frutta e spezie ed era l’anello di congiunzione tra la repubblica romana barbarica e quella bizantina.
Gironzolando per le vie del centro, ci sono ancora i vicoli strettissimi e spesso coperti: servivano a bloccare i pirati, che razziavano i paesi in cerca di cibo, vino, schiavi. Percorrendole si arriva al tesoro di Amalfi, il suo Duomo: qui sono custodite oltre 60 reliquie di santi e il corpo completo di Sant’Andrea, patrono della città, conquistati durante la quarta crociata.
La manna di S. Andrea
In ogni parte del mondo, se volete riconoscere un amalfitano, chiedetegli se ha in tasca un po’ di manna di Sant’Andrea: è l’inequivocabile segno tangibile dell’appartenenza a una piccola comunità ancora tenacemente legata alle proprie radici.
Cos’è la manna? All’interno della cripta del Duomo di Amalfi è conservato il corpo di Sant’Andrea: dal 1304, ovvero un secolo dopo che le reliquie del santo furono trasferite qui da Costantinopoli, sette volte l’anno dal pozzetto sotto la sua tomba scaturisce un liquido oleoso, la manna.
Inodore e incolore, con la manna si imbevono piccoli pezzetti di garza, che poi si distribuiscono ai fedeli. Ogni amalfitano ha il proprio ben custodito nel portafoglio.
Cosa mangiare in Costiera Amalfitana
Dai famosi Limoni di Amalfi IGP, gli sfusati, con i quali si prepara di tutto, dagli spaghetti alla pizza, dal limoncello ai dolci, fino al pesce freschissimo: mangiare in Costiera Amalfitana è un vero e proprio piacere.
Sono tante le eccellenze gastronomiche della zona: imperdibili le alici di Cetara e le conserve di pesce prodotte in zona (tra cui la colatura di alici), la frittura di pesce, i crudi, il tonno rosso, la pasta condita in ogni modo (Gragnano è qui a un passo), tra cui gli scialatielli con cozze e vongole, gli ndunderi, gnocchi tipici di Amalfi con la ricotta fresca nell’impatto.
E ancora, provola affumicata, fiordilatte e poi i dolci, che qui sono da manuale: le sfogliatelle, inventate, si dice, nel Monastero Santa Rosa che sovrasta Amalfi, oggi un hotel cinque stelle lusso, le pastarelle amalfitane ripiene di crema al limone.
Il nostro consiglio? La cucina di Giuseppe Stanzione, chef del Ristorante Glicine di Amalfi, all’interno dell’hotel Santa Caterina: una stella Michelin brillante e meritata, una cucina che attinge dal territorio e che si può assaggiare anche in versione più casual nel ristorante A Mare, sempre all’interno dello stesso hotel.
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