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Ucraina, Zelensky parla con von der Leyen: “Limitare profitti russi petrolio e gas”

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04 settembre 2022 | 14.52

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Nella telefonata si è discusso di aiuti all’Ucraina e di nuove misure e sanzioni contro la Russia

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(Fotogramma)

Il presidente ucraino ha avuto oggi un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, come da lui stesso riferito in due tweet. Si è discusso di “coordinare le misure per limitare l’eccesso di profitti russi dalla vendita di petrolio e gas – ha scritto Volodymyr Zelensky – Abbiamo discusso l’assegnazione al più presto della prossima tranche di macro finanziamenti europei e ho sottolineato la necessità di preparare l’ottavo pacchetto di sanzioni, compreso il divieto di rilascio dei visti ai cittadini russi”.

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Secondo il presidente, si è poi parlato della “possibilità di una valutazione rapida da parte della Commissione europea” della richiesta di adesione “non appena l’Ucraina avrà soddisfatto le sue sette raccomandazioni”.

In un articolo pubblicato oggi sul Mail, il leader ucraino ha poi ribadito tutta la sua gratitudine per il primo ministro britannico, Boris Johnson, tra i leader occidentali più decisi nel sostenere Kiev, definendolo “un vero amico”. Zelensky ha inoltre espresso l’auspicio di avere “relazioni strette” con il successore di Johnson, che sarà annunciato domani.

Da parte sua il primo ministro dimissionario ha ringraziato su Twitter il presidente ucraino per le “parole gentili”. “Il sostegno del Regno Unito all’Ucraina e al suo popolo è incrollabile e continueremo a sostenervi contro la guerra di Putin – ha aggiunto Johnson – Grazie per la tua amicizia Volodymyr, sei un eroe, tutti ti amano”.

Sul fronte della cronaca, l’intelligence britannica riporta che tra le forze russe impegnate nella guerra in Ucraina ci sono “di problemi di morale e di disciplina”, oltre che la stanchezza per i combattimenti e le alte perdite. Le lamentele principali riguarderebbero lo stipendio e l’alta probabilità che “i considerevoli bonus combattimento” non siano pagati. L’intelligence non esclude che tra i comandanti ci sia “corruzione vera e propria”, che si aggiunge a una “burocrazia militare inefficiente”.

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