Cosa sapere su Maurizio Fabrizio: chi è l’artista e compositore che ha vinto 2 Festival di Sanremo e scritto decine di successi.
Il Festival di Sanremo 2023 sta per iniziare e sono in molti in questi giorni a ricordare le edizioni passate, con particolare riferimento a personaggio che hanno fatto la storia della kermesse canora. Impossibile tra questi non annoverare Maurizio Fabrizio, uno che molto spesso ha lavorato nell’ombra. Classe 1952, deve ancora compiere 71 anni, ma praticamente da quando ne aveva 17 è in attività.
A 11 anni decise di iscriversi al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, ottenendo una formazione classica, quindi nel frattempo suona anche la batteria. Suo fratello Popi e suo zio sono quelli che lo fanno lanciare nel mercato discografico. Nel 1970, insieme al fratello, forma il duo Maurizio & Fabrizio: la coppia arriva terza al concorso la Gondola d’Argento, mentre il brano Malattia d’amore, da lui scritto e cantato da Donatello arriva secondo.
L’incredibile carriera di Maurizio Fabrizio
Il brano Andata e ritorno, cantato da entrambi fratelli, partecipa a Sanremo nel 1971: la stessa edizione è quella che vede Maurizio Fabrizio in gara anche come autore di un brano. Dopo la fine del sodalizio col fratello, si dedica soprattutto all’attività di arrangiatore e autore, insieme al paroliere Guido Morra e a Vincenzo Spampinato. In quelli anni, collabora a diversi album di Angelo Branduardi.
I successi più noti di Branduardi vedono anche la firma di Fabrizio, che scrive anche per Mia Martini e Patty Pravo. Esce nel 1978 il disco prog-rock Movimenti nel cielo, dove suona lo stesso Branduardi. A fine anni Settanta, l’incontro fortunato con Giancarlo Lucariello, col quale inizia una importante collaborazione. Sono gli anni in cui scrive molti brani per Riccardo Fogli.
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Uno di questi è Storie di tutti i giorni, che nel 1982 vince Sanremo, l’anno dopo bissa la vittoria nelle vesti di autore con Sarà quel che sarà, cantata da Tiziana Rivale. Qualche anno più tardi, il brano Grande grande amore, scritto insieme a Stefano D’Orazio e cantato da Lena Biolcati, vince la sezione Nuove Proposte del Festival. Sempre negli stessi anni, avvia una collaborazione nel mondo delle colonne sonore.
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Tra i suoi brani più famosi anche Vai Valentina e Musica musica scritti per Ornella Vanoni, poi scrive brani per Miguel Bosé, Donatella Rettore, Rossana Casale, Viola Valentino. Sue sono le musiche del brano Almeno tu nell’universo, canzone scritta tre lustri prima da Bruno Lauzi e cantata da Mia Martini a Sanremo 1989. Sempre a Sanremo, negli anni Novanta si piazza con brani di Giorgia, Lisa e Al Bano. A metà anni Novanta è autore di I migliori anni della nostra vita, cantata da Renato Zero. Ancora oggi è uno degli autori e compositori italiani più apprezzati.
