Torta di sangue, cervello bollito, vermi: la cara e vecchia cucina tipica italiana in versione horror
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 27/10/2022
In cerca di ricette spaventose per Halloween? Che ne dite di torta di sangue, cervello bollito, vermi?
Non è l’incantesimo di una strega malefica e nemmeno uno scherzetto di Halloween! Sono vere ricette tradizionali italiane, peraltro molto buone. E quale periodo migliore dell’avvicinarsi 31 ottobre per rispolverare la cara e vecchia cucina tipica italiana in versione horror? Già: se cercate ricette per Halloween dolci o salate, potete osare molto di più rispetto al panino travestito da ragnetto o al classico wurstel-mummia.
Cucina italiana…horror
Esiste una tradizione di cibi terrificanti italiani da cui prendere spunto o riproporre, con effetto shock garantito.
Oggi li chiamiamo cibi terrificanti ma i nostri nonni e le generazioni precedenti non la pensavano allo stesso modo. Si tratta infatti di piatti antichi, preparati con materiali di scarto ma nutrienti, nati dalla creatività ingegnosa di persone che dovevano imbastire pranzi e cene con quel che avevano a disposizione e buttando via il meno possibile. Insomma, sono ricette antispreco!
Ecco che il quinto quarto, cioè la tradizione italiana delle frattaglie, le interiora, gli scarti, persino il sangue, diventano piatti unici sostanziosi, dolci e addirittura icone di street food locale.
Quindi, se sei alla ricerca di piatti veramente creepy per la notte di Halloween o di ampliare i tuoi orizzonti riguardo a quello che è cucinabile, eccoti qualche interessante spunto e alcune ricette da fare a casa. Che, ti assicuro, sono buone davvero, nonostante sembrino “cattive”. Delle perfette ricette spaventose per Halloween insomma. Cominciamo!
Torta al sangue di maiale: dolce o salata?
L’adagio “Del maiale non si butta via niente” si concretizza in questa ricetta tipica di alcune zone del nord Lombardia. La torta di sangue di maiale prevede che sangue di maiale freschissimo (si trova dal macellaio di fiducia) venga mescolato con latte e zucchero. Il composto viene poi addensato con la farina, a cui si unisce infine un uovo sbattuto. Si mescola, si versa in una padella antiaderente e si cuoce a fuoco dolce per circa 20 minuti. Dicono sia buonissima.
Tra la provincia di Bergamo e la Valcamonica c’è anche la versione salata della ricetta, che si gusta con la polenta gialla. In questo caso il sangue di suino si mescola a formaggio grana, porri, uova, grasso e spezie. Dopo una prima fase di preparazione, si prosegue con la cottura in forno. Si dice sia un piatto molto gustoso.
Formaggio coi vermi “il più pericoloso al mondo”
Chi non ha sentito parlare almeno una volta nella vita del formaggio coi vermi? Una tipicità italiana dove la presenza di vermi non è un errore, anzi!
Si tratta di formaggio caprino, ovino o vaccino, intaccato dalla mosca casearia. Com’è nato? Per caso, come spesso succede in cucina. Quando i pastori assaggiarono il formaggio intaccato dalla mosca, che nel frattempo aveva fatto i vermi, scoprirono che era buono, con un retrogusto piccante.
Il più famoso formaggio coi vermi è il Casu Frazigu della Sardegna (in sardo significa appunto “cacio marcio”). Ma ci sono formaggi simili anche in Piemonte, Emilia Romagna, Puglia, Toscana. Nel 2009, il Guinness World Records lo ha riconosciuto come “Il formaggio più pericoloso al mondo per la salute degli esseri umani”. In chi ne abusa, potrebbe “provocare bruciore” e “attaccare direttamente lo stomaco causando danni irreparabili”. Nel 2005, l’Unione europea per motivi di standard igienici ha bandito dalla produzione e dalla commercializzazione il formaggio coi vermi. Ma in un villaggio di irriducibili nell’Ogliastra continua ad essere prodotto e apprezzato…
Leggi anche:
Panino con la milza
Ancora oggi qualcuno storce il naso, ma se siete a Palermo e dintorni sono tantissimi i chioschi che propongono il panino con la milza, uno dei cibi da strada palermitani più famosi. Il Pane Ca Meuza, in siciliano, è un panino con semi di sesamo riempito di milza e a volte anche polmone bovino, bolliti e fritti. Si può arricchire anche con formaggio o succo di limone. È buonissimo e facile da fare a casa. Qui la ricetta di un siciliano Doc, lo chef Rocco Pace.
La Pajata
In centro Italia, a Roma ma anche nelle Marche, la pajata è un piatto tipico locale, reso famoso anche da celebre film di Alberto Sordi Il Marchese del Grillo.
Gustosa e saporita, non tutti sanno come è fatta questo cremoso sugo per la pasta (di solito i rigatoni): si tratta di una salsa preparata con l’intestino tenue del vitello. Vuoi farla a casa? Ecco la ricetta della pajata di vitello.
Cervella di vitello
Le cervella le troviamo nella cucina tradizionale di Liguria, Emilia Romagna, Lombardia ma anche Toscana e Piemonte: basta pensare al fritto misto piemontese, piatto tipico ancora molto in voga.
Di solito il cervello viene prima sbollentato, pulito liberandolo dalla membrana esterna e poi cucinato. Le cervella sono ottime impanate e fritte, croccanti fuori e morbidissime dentro. Svelando l’origine del piatto ai commensali, l’effetto creepy è assicurato.
Leggi anche: La tradizione della zucca lumassa nel Polesine
Condividi L’Articolo
L’Autore