La Francia ha interpellato i propri cittadini su quale fosse la legislazione più adeguata in materia di fine vita. Dopo aver riunito 185 cittadini estratti a sorte per diversi mesi, una Convenzione dei cittadini si è dichiarata principalmente a favore dell’assistenza attiva alla morte, entro certe condizioni. L’obiettivo era valutare, su richiesta del governo, l’attuale quadro sul fine vita in Francia e la necessità di apportare eventuali modifiche. I dibattiti sull’argomento sono ripresi alla fine della scorsa estate, in particolare su iniziativa del presidente Emmanuel Macron.
Il metodo partecipativo utilizzato dalla Francia rientra nel campo della democrazia deliberativa, e in particolare nella prassi delle “Citizens’ Assemblies”, assemblee civiche estratte a sorte composte da campioni rappresentativi della popolazione che, grazie al confronto con esperti di settore, elaborano proposte legislative sulla base di mesi di incontri e dibattito informato. Il Capo di Stato Francese ha dichiarato: “Ho un’opinione personale che, come altri francesi, può cambiare. Ma come Presidente della Repubblica, ho la responsabilità della concordia e della pacificazione. Per questo chiedo al governo, insieme ai parlamentari, di impegnarsi, sulla base di questo solido riferimento della convenzione e in collaborazione con tutte le parti interessate, per produrre un progetto di legge entro la fine dell’estate del 2023”.
Le decisioni dell’assemblea sono state accolte con favore dall’Associazione Luca Coscioni, che poche settimane fa ha ricevuto in visita esponenti del Governo francese per una consultazione sul fine vita, ed è stata anche audita dalla Convenzione, rappresentati dall’avvocata Francesca Re, membro di giunta dell’associazione. sul quadro legislativo italiano in materia. Saluta con entusiasmo l’esperienza della Convenzione anche Eumans, il movimento di cittadini paneuropeo fondato da Marco Cappato e impegnato, tra le altre cose, anche nella valorizzazione e nell’adozione delle Assemblee di cittadini estratti a sorte a livello internazionale.
“Di fronte al crescente astensionismo elettorale, è fondamentale affiancare alle elezioni strumenti di coinvolgimento dei cittadini di ogni orientamento ed estrazione sociale, in particolare su temi delicati come quello del fine vita – dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente Eumans –. Le assemblee civiche estratte a sorte si moltiplicano ormai in tutto il mondo per deliberare su temi dove la politica tradizionale non riesce a dare risposta. L’Italia prenda esempio: di fronte all’incapacità del Parlamento di legiferare da anni sul fine vita, è ora di introdurre anche da noi questo modello partecipativo”.
“Poche settimane fa abbiamo avuto il piacere di ricevere una delegazione del Governo francese per fare un punto sulla situazione normativa del fine vita in Italia guidata dalla Ministra delegata alla Salute, Agnès Firmin Le Bodo, giunta a Milano insieme ad una delegazione corposa di parlamentari, medici, esponenti del Governo e rappresentanti di associazioni e della società civile francese”, aggiunge l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni.
“Ci siamo complimentati con il Governo francese per la doppia azione di consultazione messa in atto: dal basso, con l’assemblea estratta a sorte, e dall’alto con la ricognizione delle migliori pratiche internazionali. Abbiamo sottolineato alla Ministra Le Bodo il grande problema in Italia della disinformazione su ciò che è già legale -testamento biologico e aiuto alla morte volontaria – e della paralisi politica sulle discriminazioni ancora da superare nnell’accesso al suicidio assistito e per ottenere la regolamentazione dell’eutanasia. Per questo abbiamo annunciato che proseguiremo con le azioni di disobbedienza civile in Italia e con la richiesta di inserimento del diritto all’autodeterminazione alla fine della vita nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” ha poi concluso la segretaria.