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Maria Grazia, il ginecologo le perfora l’utero: muore a 27 anni. Il medico è ancora a piede libero

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Una giovane morta per un errore di un medico. Un medico che ha trovato mille scuse per discolparsi e, a distanza di un anno, è ancora a piede libero.

Maria Grazia Di Domenico aveva appena 27 anni – e tutta una vita davanti – quando è spirata a causa di un errore medico. Il ginecologo che ha commesso l’errore è indagato ma, di fatto, è ancora a piede libero.

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l gup Mariaclementina Forleo del Tribunale di Roma ha fissato l’udienza preliminare per la morte di Maria Grazia al 9 novembre 2022, durante la quale si esprimerà sul rinvio a giudizio del ginecologo della clinica Santa Famiglia, indagato per omicidio colposo. La ventisettenne è deceduta dopo essersi sottoposta ad un intervento di conizzazione dell’utero. Lo scorso gennaio il consulente della Procura di Roma ha depositato una perizia che afferma, in termini di ragionevole certezza, che il decesso della ragazza sia stato causato ad un errore chirurgico: il ginecologo le perforò l’utero e l’intestino retto nel corso di quello che sarebbe dovuto essere un semplice intervento in day surgery, un’operazione di routine a cui decine di donne vengono sottoposte quasi ogni giorno. Non solo. Quando maria Grazia iniziò ad accusare fortissimi dolori alla pancia, invece di approfondire la questione, il medico iniziò ad accampare scuse sostenendo che il malessere poteva essere ricondotto ad una possibile allergia all’antibiotico, a un’influenza intestinale o a un’appendicite, ma non prese in considerazione che i dolori fossero la conseguenza di un errore o complicanza nell’intervento. L’accusa, pertanto, ritiene il ginecologo sia responsabile di omicidio colposo, per aver esercitato la sua professione con imprudenza, negligenza e imperizia.

Maria Grazia era originaria di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Aveva deciso di rivolgersi alla clinica Santa Famiglia di Roma per un intervento di conizzazione dell’utero, una procedura chirurgica di routine che consiste nella rimozione di una parte di tessuto anomalo e sul quale il ginecologo interviene per prevenire il carcinoma. Dopo l’operazione Maria Grazia si era sentita male e le avevano prescritto semplicemente dei fermenti lattici. Ma, nel giro di poco, le condizioni di salute della giovane precipitarono e dopo tre giorni venne trasferita  all’ospedale San Pietro, dove venne operata d’urgenza. Solo a quel punto i medici si accorsero della perforazione di utero e intestino ma ormai era troppo tardi e il 24 maggio 2021 – una settimana dopo  il primo intervento all’utero – Maria Grazia Di Domenico morì. Recentemente un’altra donna è deceduta a causa di un errore medico: la 68enne Lucia Chiarelli. La donna si era presentata in ospedale accusando i sintomi di un attacco cardiaco. Ma i medici, pensando fosse Covid e l’ avevano rimandata a casa dove la poveretta è morta due ore dopo d’infarto.

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