“Chi gioca con il fuoco si brucia”. E’ il ‘consiglio’ ribadito dal presidente cinese Xi Jinping al collega Usa Joe Biden che più di una volta ha ribadito l’intenzione di difendere Taiwan da un eventuale attacco della Cina. Nel corso del quinto colloquio telefonico tra i due presidenti, a pochi giorni dalla prevista visita a Taiwan della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, Xi Jinping ha sottolineato a Biden che non ammetterà interferenze nella sempre più delicata questione di Taiwan.
La visita di Pelosi, non ancora confermata, rappresenterebbe quella di un funzionario Usa di più alto livello degli ultimi 25 anni e preoccupa la Cina che oggi, attraverso il ministero della Difesa, è arrivata a definire la “riunificazione” dell’isola di Taiwan con la Cina, anche non pacifica, una “missione sacra” e ha avvertito Washington che sta aumentando il rischio di uno scontro militare.
La posizione di Pechino è “coerente”, ha provato ad argomentare Xi a Biden, “ed è la ferma volontà di oltre 1,4 miliardi di cinesi di salvaguardare risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina“. Pechino non lascerà mai spazio “in nessuna forma” alle “forze dell’indipendenza di Taiwan”, richiamando Washington al rispetto del principio dell’unica Cina, che per Pechino implica la sovranità su Taiwan, e dei tre comunicati congiunti su cui le due potenze hanno stabilito le relazioni diplomatiche.
Dal canto suo Biden ha ribadito che la politica degli Stati Uniti verso l’isola “non è cambiata”, ma anche che gli Usa “si oppongono con forza ai tentativi unilaterali di cambiare lo status quo o di minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”.
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