Emergono nuovi atroci dettagli sull’omicidio di Lola Daviet, la bambina di 12 anni torturata e uccisa a Parigi.
In un primo tempo aveva confessato l’omicidio Dahbia B, una 24enne algerina che, in effetti, quel giorno era sta vista avvicinare la bambina sotto casa.
Tuttavia la donna ha ben presto ritrattato. Dopo aver ammesso di averla stuprata, torturata e infine sgozzata – aggiungendo anche che le sofferenze causate alla dodicenne non le facevano né caldo né freddo – la 24enne ha fatto dietro Front ed è tornata sui suoi passi. Eppure quel giorno, dalle videocamere di sorveglianza del residence dove Lola viveva con la famiglia, il padre aveva visto la giovane avvicinare e adescare la bambina. Non solo: un vicino di casa ha raccontato di aver visto la 24enne trascinare un grosso baule nel cortile. E Lola Daviet, infatti, è stata trovata in quel medesimo cortile proprio dentro ad un baule.
Al momento Dahbia B., si trova in una cella d’isolamento nella prigione femminile di Fresnes, nella periferia sud della Capitale francese, in attesa che le sue condizioni psichiche vengano valutate in vista di un possibile trasferimento a Villejuif. È accusata di omicidio e stupro con atto di tortura e barbarie. Si tratta di una donna con evidenti disturbi che aveva già avuto problemi con la legge. La 24enne ha dichiarato di essere senza lavoro e senza domicilio fisso. Era arrivata a Parigi dall’Algeria con un visto studentesco. Il suo permesso di soggiorno era però scaduto dal 2016 e in agosto, fermata in aeroporto, aveva ricevuto l’invito a lasciare il territorio francese. Negli ultimi mesi veniva ospitata talvolta da un amico e talvolta dalla sorella, che abita nello stesso palazzo della famiglia di Lola. Ciò che lascia perplessi è che dai profili social della giovane emerge una immagine completamente diversa: pochi giorni prima dell’omicidio di Lola Daviet, la 24enne aveva pubblicato su Tik Tok alcuni video in cui cantava e ballava. Aveva pubblicato anche una foto di lei su una spiaggia: nulla che potesse lasciare intendere una condizione di disagio.
A questo punto sarà determinante la perizia psichiatrica per capire effettivamente cosa sia successo e se la donna soffra o meno disturbi di salute mentale. Secondo un ex fidanzato della ragazza, Dahbia aveva di recente perso la bussola: parlava da sola e si sarebbe avvicinata al satanismo. Nel frattempo le indagini continuano. Anche perché il motivo che l’avrebbe indotta a commettere questo atroce crimine rimane sconosciuto. La donna, inizialmente, aveva dichiarato di aver fatto tutto per vendicarsi della madre di Lola con cui aveva avuto un diverbio giorni prima. Ma poi ha ritrattato.