La scomparsa dei grissini, troppo costosi e fuori moda. Chi ha qualche anno di più si ricorderà i cestini del pane, allora gratis, con dentro quei sacchetti di plastica, per lo più San Carlo, e dentro quegli sfilatini plasticosi ma croccanti, insapori ma divertenti da sgranocchiare. E che sorpresa quando trovavi i grissini quelli veri, artigianali, fatti davvero in Piemonte, stirati a mano. Ne parliamo perché ora, a quanto risulta a Italia Oggi, i grissini sono a rischio estinzione.
Già, succede che nella ristorazione le vendite sono calate del 50% rispetto al 2019. Sono dati di Vitavigor, che è l’azienda leader nel mercato negli snack salati e prodotti da forno. Come mai? Succede che l’aumento delle materie prima post pandemia ha colpito anche i grissini, che sono aumentati del 2,3% al chilo, mentre è cresciuto del 13,9% il prezzo medio per i prodotti da forno confezionati
Basta questo a spiegare il drastico calo? Forse no. Forse bisogna immaginare che ci sia stato un cambio di gusti dei consumatori, che i grissini siano finiti fuori moda. Probabilmente quelli buoni, i grissini artigianali, sono ancora amatissimi e impreziosiscono le migliore tavole. Che spariscano quelle bustine inquinanti e insapori non è poi un gran danno.
Ma come nascono i grissini? Lo racconta Andrea Maraschi, docente di Antropologia dell’alimentazione all’università di Bologna: «I grissini hanno una storia antica, di quasi 400 anni. Alla fine del ‘600, il precario stato di salute del giovanissimo duca Vittorio Amedeo II trova ristoro solo in un pane fatto per favorire la sua digestione: allungato, croccante e senza mollica. L’invenzione ha grande successo e il grissino diventa pane di tutti”.
Per svcntare la scomparsa dei grissini e salvare la nobile istituzione – usata anche in Grissinopoli, la cotoletta amatissima da Napoleone e dai Savoia – è stato lanciato l’hashtag: #savethegrissino
Qui la ricetta dei grissini con la pizza fritta, della nostra Ginevra Mood Antonini
E qui la cotoletta di pollo in crosta di grissini, sempre di Ginevra.