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La mamma di Giorgia Meloni contro Rula Jabreal: “Il padre è costato solo lacrime” – Il Riformista

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La giornalista denuncia “assalto razzista” media italiani

Giovanni Pisano — 1 Ottobre 2022

La mamma di Giorgia Meloni contro Rula Jabreal: “Il padre è costato solo lacrime”

Da una parte il tweet della giornalista Rula Jabreal che denuncia “un assalto razzista, islamofobo e misogino” di alcuni giornali italiani all’indomani delle polemiche relative al passato del defunto papà di Giorgia Meloni, arrestato in Spagna per droga secondo i media locali.

Dall’altra la lettera di Anna Paratore, mamma della leader di Fratelli d’Italia (che ha annunciato di querelare la giornalista palestinese con cittadinanza italiana e israeliana). Lettera pubblicata sui social da diversi parlamentari del partito presieduto da Meloni.

Su Twitter Rula Jabreal scrive: “Il giorno dopo che Meloni ha minacciato di farmi causa per un tweet, i media italiani hanno lanciato un assalto razzista, islamofobo e misogino. I facilitatori della coalizione di estrema destra sono forze moderate, che hanno normalizzato una coalizione essenzialmente xenofoba, razzista e autoritaria. Incitamento sfacciato”.

La giornalista aveva provato a chiarire le sue parole spiegando che “la Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza, In una democrazia ci sono responsabilità individuali, NON colpe/punizioni collettive”.

The day after Meloni threatened to sue me over a tweet, 🇮🇹 media launched a racist, islamophobic, & misogynistic assault.

The enablers of the far-right coalition are moderate forces, who normalized an essentially xenophobic, racist, authoritarian coalition. Brazen incitement. pic.twitter.com/d0i4OPNmSM

— Rula Jebreal (@rulajebreal) October 1, 2022

A replicare alle parole della giornalista, è la mamma di Giorgia Meloni che ha cresciuto quest’ultima e la figlia da sola. “Dopo che per anni ho sopportato i peggiori insulti nei confronti di Giorgia, bugie e mistificazioni di tutti i tipi, calunnie vergognose che, detto per inciso, se in Italia sei di destra non riesci nemmeno a far condannare in un’aula di tribunale, sono davvero stufa“.

Anna Paratore ricorda l’ultima volta che le figlie hanno visto il loro papà: “La mia storia con il padre delle mie figlie non è materia pubblica, così come non credo lo sia la vita di un uomo che è mancato già da svariati anni. Infatti, l’ultima volta che le mie bambine ed io lo abbiamo incontrato, è stato in un lontano pomeriggio intorno al 1988, a Villa Borghese, un giardino pubblico romano, dove Francesco Meloni aveva chiesto di rivedere le sue figlie dopo che da circa 5 anni non avevano sue notizie. Fu un incontro inutile e superficiale, con due bimbette che a malapena si ricordavano di lui, e lui che si faceva chiamare Franco perché sosteneva che “papà” lo invecchiasse”.

L’ultimo tentativo di contatto fu invece nel 2006, quando una 29enne Meloni venne nominata vicepresidente della Camera: “Dopo di allora, il vuoto assoluto. Per quello che ne sapevamo noi, poteva essere morto, o felicemente vivo in qualche parte del mondo. Lui non cercava le figlie, le figlie non hanno mai cercato lui. Quando poi Giorgia fu nominata alla vicepresidenza della Camera – molto più di venti anni dopo – ecco arrivare la telefonata di un amico comune. “Franco” avrebbe avuto piacere di rivedere le ragazze: Giorgia disse di no. Come fa sempre, argomentò il suo diniego: “Perché dovrei vedermi con una persona che se incontro per strada nemmeno riconosco? Non ho niente da dirgli”.

Un vero colpo di fortuna il negarsi, visto ciò che sta accadendo in queste ore, quando una pseudo giornalista – Rula Jebreal – si permette di cianciare su mia figlia utilizzando un padre che a Giorgia è costato solo lacrime, e da cui non ha mai avuto il sollievo di una carezza o di un bacio, per non dire un piatto di minestra. Si vergogni questa signora che attribuisce a Giorgia parole mai pronunciate, concetti violenti e stupidi mai partoriti soprattutto perché, a differenza di tanti bei faccini che fanno carriera sgomitando o grazie ad amicizie importanti, mia figlia scema non è e quando parla sa ciò che dice” conclude.

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.

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