La sconfitta (annunciata) del tycoon
Fabio Calcagni — 19 Dicembre 2022
Una raccomandazione al dipartimento di Giustizia di indagare Donald Trump per quattro reati. È questa la conclusione alla quale è arrivata la commissione d’inchiesta della Camera statunitense che ha indagato sull’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021 compiuto dai sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti e ricandidato alle primarie Repubblicane.
Tra i quattro reati contestati al tycoon ci sono: intralcio a una procedura ufficiale – la certificazione del risultato elettorale – del Congresso, cospirazione ai danni degli Stati Uniti, cospirazione per false dichiarazioni e incitamento o assistenza all’insurrezione, con quest’ultima che è l’accusa più grave.
The fourth and final statute we invoke for referral is Title 18 Section 2383. This statute applies to anyone, who incites, assists, or engages in insurrection against the United States, and anyone who “gives aid or comfort” to an insurrection. pic.twitter.com/pgEALKK2Vp
— January 6th Committee (@January6thCmte) December 19, 2022
Il lavoro di indagine svolto dalla commissione, durato 18 mesi e che ha prodotto migliaia di pagine di testimonianze, verranno inviate al Dipartimento per l’analisi finale ma non è scontato che Trump e le altre persone a lui vicine vengano effettivamente incriminate.
I Repubblicani hanno già annunciato che a gennaio, quando la Camera si riunirà ma con la nuova maggioranza passata ai conservatori, avvierà una indagine per “screditare” i membri della commissione che ha indagato sui fatti del 6 gennaio 2021.
Il voto unanime è però un segnale preoccupante per Trump: della commissione fanno parte nove membri, di cui sette Democratici e due Repubblicani. Quest’ultimi sono Liz Cheney, deputata del Wyoming nonché figlia dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney, e Adam Kinzinger dell’Illinois, che non si è presentato alle elezioni di novembre.
Proprio Liz Cheney, vicepresidente della commissione d’inchiesta e da tempo in rotta col suo stesso partito, che la considera alla stregua di una traditrice, ha utilizzato parole durissime nei confronti di Trump. Secondo Cheney l’ex presidente si rifiutò di intervenire per bloccare subito l’assalto al Congresso e questo motivo lo rende “inadatto a ricoprire l’incarico” alla Casa Bianca. ”Nessuno – ha aggiunto – che si comportasse in quel modo in un momento come quello può occupare nella nostra nazione una posizione di comando”.
Donald Trump lit the flame, poured gasoline on the fire, and sat in the White House dining room for hours watching the fire burn as rioters attacked the U.S. Capitol. Today, he continues to fan those flames.
This was his dereliction of duty. pic.twitter.com/2bj4zZfmC8
— Rep. Elaine Luria (@RepElaineLuria) December 19, 2022
A prescindere dal ruolo della commissione, il Dipartimento di giustizia americano guidato da Merrick Garland sta già portando avanti una sua indagine sull’assalto a Capitol Hill, nominando come procuratore speciale, Jack Smith.
Non era mai successo che una commissione parlamentare raccomandasse di incriminare un ex presidente, e anche per questo l’esito finale appare incerto. In base al 14esimo emendamento, una condanna per insurrezione potrebbe impedire a Trump di occupare una carica federale in futuro.
Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.
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